Nell’area 2.0, i bambini crescono a pane e tecnologia. Con una padronanza disarmante, a pochi anni, cominciano già a usare pc, ipad, smartphone & affini. Ma ecco che gli esperti lanciano un grido d’allarme: attenzione al Wi-Fi, perché il loro cervello è più sensibile in quanto i tessuti assorbono più radiazioni rispetto a quelli degli adulti. A sostenerlo è un rapporto pubblicato sul Journal of Microscopy e Ultrastructure, che di conseguenze invita i genitori a limitare il più possibile l’esposizione dei figli al Wi-Fi.
Entrando più nel particolare, gli studiosi affermano che i crani dei bambini sono più a rischio, quando vengono esposti alle radiazioni come a qualsiasi altro agente cancerogeno, in quanto più sottili e di dimensioni relativamente più piccole. Le onde emesse dal Wi-Fi potrebbero dunque causare la degenerazione della guaina mielinica protettiva che circonda i neuroni cerebrali. I ricercatori ricordano inoltre che le stesse case produttrici di computer portatili e tablet suggeriscono di mantenere una distanza minima di 20 cm e raccomandano alle donne incinte di non portare addosso, nei vestiti o in tasca, i telefoni cellulari.
Allarme, dicevamo. Che però non trova d’accordo tutti gli studiosi. La Health Protection Agency tiene sotto controllo da diverso tempo la sicurezza del Wi-Fi e fa sapere che, stando ai dati segnali radio emessi dai dispositivi, essi hanno una potenza molto bassa. Quindi, secondo un calcolo riportato sul Daily Mail, sedere vicino a un dispositivo Wi-Fi per un anno equivale a ricevere la stessa dose di onde radio di una chiamata di 20 minuti al telefonino. Per quanto riguarda la gravidanza, invece, “le donne incinte – dice il neurologo pediatrico Maya Shetreat – devono sapere che le radiazioni wireless possono avere un impatto sullo sviluppo del cervello” dei piccoli.
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