“Ho usato parole infelici”. E il Papa chiede scusa alle vittime di pedofilia nella Chiesa cilena

Dopo le aperte critiche del cardinale Sean O’Malley, papa Francesco ha chiesto scusa alle vittime della pedofilia per “espressioni infelici” da lui usate nel difendere il vescovo cileno Juan Barros, accusato da molti, nel suo Paese, di aver coperto scandali di abusi di cui si sono resi protagonisti sacerdoti.

La notizia è riportata sul sito web del Giornale, in un articolo a firma di Chiara Sarra. “Il giorno che mi portano prove contro il vescovo Barros parlerò”, aveva detto papa Bergoglio, “non c’è una sola evidenza contro di lui. Questa è calunnia. Chiaro?”. Parole forti, pronunciate durante il viaggio in Cile e Perù di questi giorni, che avevano fatto insorgere il cardinale statunitense Sean O’Malley, a capo della Commissione pontificia anti abusi sui minori, il quale aveva sottolineato che così facendo il Papa provocava “grande dispiacere nelle vittime di abusi da parte del clero”.

A Francesco è stato chiesto dai giornalisti un commento sulle polemiche e la presa di posizione, clamorosa, di O’Malley. “Io ho apprezzato il cardinale O’Malley”, ha detto oggi 22 gennaio il Pontefice sul volo di ritorno dal Sud America, “Lo ringrazio per la sua dichiarazione, perché è stato molto giusto. Ha detto tutto quello che ho fatto e faccio, che fa la Chiesa, e poi ha spiegato del dolore delle vittime”. Francesco ha quindi parlato di un’espressione infelice e di un errore di traduzione alla base delle polemiche: “La parola ‘prova’ ha ferito tanti abusati”, ha spiegato, “È un errore di traduzione e chiedo scusa a loro se li ho feriti senza accorgermi. So quanto soffrono, sentire che il Papa dice in faccia portatemi una prova è uno schiaffo“.

Bergoglio ha raccontato di aver respinto due volte le dimissioni di Juan Barros, poi ha aggiunto: “Con sincerità però dico: Barros resterà lì se non ho modo di condannarlo e per condannarlo servono evidenze“. Papa Francesco rivendica poi la “tolleanza zero” che la Chiesa ha nei confronti della pedofilia già a partire da Papa Benedetto XVI: “In 5 anni di pontificato non ho firmato una sola richiesta di grazia“, assicura, raccontando di averne ricevuto “almeno 20 o 25”.

Il Cardinale Arcivescovo di Boston, Sean O’Malley (foto Twitter @CardinalSean)

Photo credits: Twitter, Facebook

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