“Berlusconi potrà salvare l’Italia”. Il clamoroso dietrofront dell’ex direttore dell’Economist

Quando era direttore dell’Economist, prestigiosa rivista britannica, fu apertamente critico con Silvio Berlusconi, allora premier italiano. Oggi, a distanza di 17 anni, Bill Emmott corregge il tiro. Ecco cosa ha detto.

E spiega che, pur non avendo cambiato opinione sulla statura politica del leader di Forza Italia, oggi potrebbe essere proprio Berlusconi il “salvatore politico” del Paese, determinante per impedire il successo di M5S o Lega. In un’intervista al Corriere della Sera, Emmott sottolinea che il leader di Forza Italia potrebbe essere oggi “determinante per formare una coalizione centrista in grado di impedire a M5s o Lega di essere forza trainante nella formazione del nuovo governo”.

“SILVIO PIU’ MODERATO DI SALVINI E DI MAIO”

Berlusconi, secondo l’ex direttore dell’Economist, “si presenterà come salvatore politico. Non può diventare premier, sarà un manovratore dietro le quinte, è in quel ruolo che dobbiamo valutarlo e in quel ruolo non credo possa essere così negativo. Le sue posizioni sono più moderate di quelle di Salvini e Di Maio“.

“RENZI NON HA AMICI NE’ ALLEATI”

In quanto alle possibilità di vittoria di Renzi e Berlusconi, Emmott sostiene che “Renzi è più popolare di Berlusconi, ma Berlusconi ha più possibilità di formare una coalizione perché non ha irritato tanta gente quanto il leader dem. Renzi non ha amici né alleati”. E Renzi paga ancora diversi errori, come l’aver “messo troppo capitale politico nel referendum”.

“I CINQUE STELLE? SENZA CREDIBILITA’ “

Gli M5S, invece, sono “privi di esperienza e mancano di credibilità. Forse è un po’ ingiusto dire che al governo sarebbero come la Casa Bianca di Trump” ma potrebbero essere “altrettanto sperimentali e caotici“. Ma per gli europeisti è comunque Salvini il pericolo maggiore: “L’Europa deve sperare che Forza Italia emerga più forte della Lega: il peggiore risultato sarebbe una vittoria del centrodestra con Salvini davanti”.

Photo credits: Twitter, Facebook

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