New York, due attentati in meno di due mesi. E ora Trump vuole la pena di morte

Poteva essere una strage quella di lunedì 11 dicembre a New York, se non fosse stato per un ordigno rudimentale difettoso. Un tubo-bomba “fai da te” indossato da un aspirante kamikaze, esploso mentre l’uomo attraversava il sottopasso che unisce il terminal dei bus di Port Authority alla stazione della metro di Times Square.

Port Authority Bus Terminal è la più grande stazione di pullman degli Stati Uniti. Ogni giorno vi transitano 230.000 persone. E il tentato attacco si è verificato nell’ora di punta, facendo piombare il terrore su Manhattan. Ci sono stati solo quattro feriti lievi, perché quell’ordigno artigianale ha fatto cilecca. Tra i feriti c’è anche lui, l’attentatore: si chiama Akayed Ullah, 27 anni, ex tassista originario del Bangladesh.

“VENDETTA PER GAZA”

“Ho agito per vendetta”. Sarebbero state queste le prime parole di Ullah, che parlando con gli investigatori che lo interrogano in ospedale avrebbe motivato il suo gesto citando le azioni di Israele contro la popolazione di Gaza. Legandolo quindi al controverso annuncio del presidente americano Donald Trump su Gerusalemme capitale di Israele. Le sue condizioni non sono gravi, ha solo ferite lievi e bruciature al torace e sulle mani. Vive a Brooklyn e risiede negli Usa da sette anni. Ha fatto l’autista di taxi a noleggio prima di trovare lavoro presso un’azienda elettrica. È proprio nei locali di questa impresa che – probabilmente ispirandosi all’Isis – avrebbe assemblato l’ordigno artigianale che poi si è legato attorno al corpo con nastro adesivo e fascette.

POCHE SETTIMANE FA LA STRAGE DEI CICLISTI

“Questa è New York, siamo un simbolo e un obiettivo internazionale, e dobbiamo convivere con questa realtà”, affermano il Governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, e il sindaco Bill de Blasio, ben sapendo che nel giorno di Halloween, martedì 31 ottobre scorso, un uomo uzbeko a bordo di un furgone travolse e uccise 8 persone, facendo 15 feriti, sulla pista ciclabile a Chelsea, sulle rive del fiume Hudson. E nel settembre del 2016, sempre a Chelsea, l’esplosione di un ordigno artigianale scatenò il terrore in uno dei quartieri della movida newyorchese.

TRUMP: “MERITA LA PENA DI MORTE”

Coloro che vengono condannati per attentati terroristici “meritano la pena più pesante consentita dalla legge compresa la pena di morte nei casi appropriati”, ha detto Donald Trump commentando, in una nota, l’attacco terroristico di New York. “L’America deve sempre essere molto ferma contro il terrorismo e l’estremismo – ha affermato Trump – per assicurare che le nostre grandi istituzioni possano affrontare tutti gli atti malefici del terrore”.

New York, due attentati in meno di due mesi. E ora Trump vuole la pena di morte
A destra Akayed Ullah, 27 anni, l’attentatore del bus terminal a New York

GUARDA IL VIDEO: ESPLOSIONE A NEW YORK, COLPITA LA STAZIONE DEI BUS: CI SONO FERITI. FERMATO UN UOMO: “ISPIRATO DALL’ISIS”

GUARDA IL VIDEO: ATTENTATO A NEW YORK, PICK-UP CONTRO I PASSANTI: MORTI E FERITI

Photo credits: Twitter

Impostazioni privacy