Un libro sul comodino di Giorgio Forattini

È uscito in tutte le librerie dalla fine di ottobre. E non mancherà di far parlare di sé, e del suo autore. È il nuovo libro del maestro della vignetta satirica italiana, Giorgio Forattini, intitolato “Abbecedario della politica”, per le edizioni Clichy.

L’autore ha scelto di pubblicare questo “album”, così diverso dai libri precedenti, con una Casa Editrice giovane e particolarmente raffinata come la Clichy. Come nasce una vignetta? In che modo la scintilla di un’idea prende corpo, vita e colore, fino a trasformarsi in un’immagine? L’Abbecedario di Forattini oltre a presentarci i celebri personaggi tratteggiati in 50 anni di carriera – dalla A di Andreotti alla Z di Zaccagnini, passando per la O di Obama e di Occhetto e la P di Pertini e di Putin – ci mostra il “dietro le quinte” del suo lavoro: una serie di materiali originali e inediti – schizzi preparatori, disegni abbozzati, prove con pennarello – che hanno consentito alla matita più graffiante e irriverente d’Italia di inventare un mondo, di popolare il nostro immaginario.

Esce a fine ottobre il libro di Giorgio Forattini “Abbecedario della politica”, edito da Clichy, che ci offre un’occasione veramente unica. Quella di conoscere da vicino - e per la prima volta - l’officina creativa del maestro indiscusso della satira politica italiana. L’autore ha scelto di pubblicare questo ≪album≫, così diverso dai libri precedenti, con una Casa Editrice giovane e particolarmente raffinata come la Clichy. Come nasce una vignetta? In che modo la scintilla di un’idea prende corpo, vita e colore, fino a trasformarsi in un’immagine? L’Abbecedario di Forattini oltre a presentarci i celebri personaggi tratteggiati in cinquant’anni di carriera - dalla A di Andreotti alla Z di Zaccagnini, passando per la O di Obama e di Occhetto e la P di Pertini e di Putin - ci mostra il «dietro le quinte» del suo lavoro: una serie di materiali originali e inediti - schizzi preparatori, disegni abbozzati, prove con pennarello - che hanno consentito alla matita più graffiante e irriverente d’Italia di inventare un mondo, di popolare il nostro immaginario. Entrare nel laboratorio creativo di Forattini significa aprire uno scrigno che trabocca di idee, suggestioni, rimandi simbolici, letterari e linguistici. Significa, soprattutto, scoprire qualcosa in più del suo Metodo. All’inizio c’è uno schizzo a matita. Il personaggio, pensato nei suoi inconfondibili cliché fisiognomici, comincia a prendere forma. È superata questa fase che il bozzetto scompare, letteralmente, per lasciare spazio al segno più incisivo e chirurgico della penna con la quale viene completato il disegno. Attraverso un tratto avvolgente, morbido, via via più nitido e tagliente, Forattini riesce sempre a rendere inconfondibili i suoi personaggi come Amato – topolino, Veltroni – bruco, Bossi – crociato, Prodi – curato di campagna fino ai più recenti Renzi – Pinocchio o Trump - elefante. È solo grazie allo scrupolo affettuoso delle persone che da tantissimi anni lavorano al suo fianco, che alcuni di questi preziosi schizzi e materiali di lavoro, assolutamente inediti, sono stati recuperati dal cestino e conservati a sua insaputa. Al lettore non rimane che intraprendere un viaggio, pieno di stupore e meraviglia, dentro le pagine di questo cahier d’études, un ≪quaderno di studi≫ vibrante e caleidoscopico, che ci rivela l’immenso talento di un disegnatore innamorato della libertà e del proprio mestiere. Giorgio Forattini nasce a Roma nel 1931. Dalla fine degli anni Sessanta inizia a lavorare per la pubblicità. Nel 1971 entra a Paese Sera, poi a Panorama e in breve diventa il più noto vignettista satirico italiano. A Repubblica fin dal primo numero, nel 1976, lavora anche per L’Espresso, La Stampa, Il Giornale, Il Giorno, La Nazione, Il Resto del Carlino. Ha pubblicato con Mondadori 56 libri che hanno venduto più di tre milioni di copie.

Entrare nel laboratorio creativo di Forattini significa aprire uno scrigno che trabocca di idee, suggestioni, rimandi simbolici, letterari e linguistici. Significa, soprattutto, scoprire qualcosa in più del suo metodo. All’inizio c’è uno schizzo a matita. Il personaggio, pensato nei suoi inconfondibili cliché fisiognomici, comincia a prendere forma. È superata questa fase che il bozzetto scompare, letteralmente, per lasciare spazio al segno più incisivo e chirurgico della penna con la quale viene completato il disegno.

Attraverso un tratto avvolgente, morbido, via via più nitido e tagliente, Forattini riesce sempre a rendere inconfondibili i suoi personaggi come Amato – topolino, Veltroni – bruco, Bossi – crociato, Prodi – curato di campagna fino ai più recenti Renzi – Pinocchio o Trump – elefante. È solo grazie allo scrupolo affettuoso delle persone che da tantissimi anni lavorano al suo fianco, che alcuni di questi preziosi schizzi e materiali di lavoro, assolutamente inediti, sono stati recuperati dal cestino e conservati a sua insaputa. Al lettore non rimane che intraprendere un viaggio, pieno di stupore e meraviglia, dentro le pagine di questo cahier d’études, un quaderno di studi vibrante e caleidoscopico, che ci rivela l’immenso talento di un disegnatore innamorato della libertà e del proprio mestiere.

Esce a fine ottobre il libro di Giorgio Forattini “Abbecedario della politica”, edito da Clichy, che ci offre un’occasione veramente unica. Quella di conoscere da vicino - e per la prima volta - l’officina creativa del maestro indiscusso della satira politica italiana. L’autore ha scelto di pubblicare questo ≪album≫, così diverso dai libri precedenti, con una Casa Editrice giovane e particolarmente raffinata come la Clichy. Come nasce una vignetta? In che modo la scintilla di un’idea prende corpo, vita e colore, fino a trasformarsi in un’immagine? L’Abbecedario di Forattini oltre a presentarci i celebri personaggi tratteggiati in cinquant’anni di carriera - dalla A di Andreotti alla Z di Zaccagnini, passando per la O di Obama e di Occhetto e la P di Pertini e di Putin - ci mostra il «dietro le quinte» del suo lavoro: una serie di materiali originali e inediti - schizzi preparatori, disegni abbozzati, prove con pennarello - che hanno consentito alla matita più graffiante e irriverente d’Italia di inventare un mondo, di popolare il nostro immaginario. Entrare nel laboratorio creativo di Forattini significa aprire uno scrigno che trabocca di idee, suggestioni, rimandi simbolici, letterari e linguistici. Significa, soprattutto, scoprire qualcosa in più del suo Metodo. All’inizio c’è uno schizzo a matita. Il personaggio, pensato nei suoi inconfondibili cliché fisiognomici, comincia a prendere forma. È superata questa fase che il bozzetto scompare, letteralmente, per lasciare spazio al segno più incisivo e chirurgico della penna con la quale viene completato il disegno. Attraverso un tratto avvolgente, morbido, via via più nitido e tagliente, Forattini riesce sempre a rendere inconfondibili i suoi personaggi come Amato – topolino, Veltroni – bruco, Bossi – crociato, Prodi – curato di campagna fino ai più recenti Renzi – Pinocchio o Trump - elefante. È solo grazie allo scrupolo affettuoso delle persone che da tantissimi anni lavorano al suo fianco, che alcuni di questi preziosi schizzi e materiali di lavoro, assolutamente inediti, sono stati recuperati dal cestino e conservati a sua insaputa. Al lettore non rimane che intraprendere un viaggio, pieno di stupore e meraviglia, dentro le pagine di questo cahier d’études, un ≪quaderno di studi≫ vibrante e caleidoscopico, che ci rivela l’immenso talento di un disegnatore innamorato della libertà e del proprio mestiere. Giorgio Forattini nasce a Roma nel 1931. Dalla fine degli anni Sessanta inizia a lavorare per la pubblicità. Nel 1971 entra a Paese Sera, poi a Panorama e in breve diventa il più noto vignettista satirico italiano. A Repubblica fin dal primo numero, nel 1976, lavora anche per L’Espresso, La Stampa, Il Giornale, Il Giorno, La Nazione, Il Resto del Carlino. Ha pubblicato con Mondadori 56 libri che hanno venduto più di tre milioni di copie.

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