Adesivi shock di Anna Frank “romanista” e scritte antisemite: inchiesta sulla Lazio. Tre identificati, rischiano Daspo di 8 anni

La procura della Federcalcio, guidata da Giuseppe Pecoraro, aprirà un’inchiesta sugli ultras della Lazio, secondo quanto scrive il sito web dell’Ansa. Adesivi con l’immagine di Anna Frank ritratta in un fotomontaggio con la maglia della Roma e scritte antisemite di ogni tipo sono state lasciate dai tifosi laziali sulle pareti della Curva Sud dello stadio Olimpico (la Nord, quella tradizionale dei sostenitori biancocelesti è squalificata per razzismo) dopo la partita col Cagliari di domenica sera 22 ottobre.

Ore 17:46 – Sono tre al momento i tifosi della Lazio identificati dalla polizia nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla Procura sulle foto di Anna Frank con la maglietta della Roma. Rischiano la denuncia e un Daspo fino a 8 anni.

Ore 17:18 – “La Lazio ha sempre messo in campo azioni ed iniziative contro ogni forma di razzismo perciò ci dissociamo da tutto questo“. Così Claudio Lotito. “La Lazio promuoverà un’iniziativa – ha proseguito – 200 persone faranno un viaggio annuale ad Auschwitz per mettere in condizione i ragazzi di capire di cosa stiamo parlando”.  Il presidente  ha deposto una corona di fiori davanti alla Sinagoga sotto la lapide commemorativa delle vittime dei deportati di Roma e ha fatto sapere che domani sera 25 ottobre, al Dall’Ara di Bologna, la squadra scenderà in campo durante il riscaldamento con una maglia commemorativa di Anna Frank. La Federcalcio d’intesa con l’Ucei (Unione delle comunità ebraiche italiane) ha disposto che su tutti i campi di gioco nel fine settimana sarà letto un brano del “Diario di Anna Frank” prima dell’inizio delle partite. 

Ore 12:19 – Sul caso è intervenuto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che ha affermato: “Il volto e le pagine del diario di Anna Frank, la sua storia di sofferenza e di morte a opera della barbarie nazista, hanno commosso il mondo. Utilizzare la sua immagine come segno di insulto e di minaccia, oltre che disumano, è allarmante per il nostro paese, contagiato, ottanta anni addietro, dall’ottusa crudeltà dell’antisemitismo“. Il presidente ne ha parlato con il ministro dell’Interno, che “gli ha assicurato grande impegno per individuare i responsabili di un comportamento così ignobile affinché vengano perseguiti secondo la legge e vengano definitivamente esclusi dagli stadi”.

AGGIORNAMENTO ORE 12:03 – Il presidente della Lazio Claudio Lotito si reca in Sinagoga a Roma. Dopo le polemiche per gli adesivi di Anna Frank con la maglia della Roma che i tifosi della Lazio hanno lasciato in Curva Sud, una delegazione del club insieme al presidente, questa mattina è attesa alla Sinagoga per rendere omaggio alla comunità ebraica, e per esprimere la propria condanna contro gli adesivi antisemiti affissi in Curva Sud.

 

Gli adesivi e i volantini offensivi sono stati rimossi dagli addetti alle pulizie dello stadio in vista della gara di mercoledì 25 ottobre della Roma con il Crotone. Immediata la protesta della comunità ebraica romana. “Questa non è una curva, questo non è calcio, questo non è sport. Fuori gli antisemiti dagli stadi” è il commento, in un tweet, della presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, che ha postato una foto in cui si vedono degli adesivi tra cui uno con il ritratto di Anna Frank che indossa la maglia della Roma e un altro con la scritta “Romanista ebreo”.

L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane condanna in modo inequivocabile quanto accaduto allo stadio Olimpico di Roma, dove elementi della tifoseria della Lazio hanno per l’ennesima volta offeso la Memoria della Shoah e il mondo ebraico con espressioni antisemite. Contro questi personaggi chiediamo un intervento chiaro della Società Sportiva Lazio e delle autorità competenti” ha affermato, in una nota all’Ansa, Noemi Di Segni, la presidente dell’Ucei.

La Lazio ha sempre condannato ogni forma di razzismo, si resta interdetti di fronte a manifestazioni che evidentemente riguardano un gruppo ristrettissimo di persone, e che non coinvolgono i tifosi che si sono sempre comportati bene e in maniera regolare”. Così all’Ansa il portavoce della Lazio, Arturo Diaconale, dopo gli adesivi antisemiti affissi in Curva Sud. “Ci preoccupa che un numero minutissimo di sconsiderati può provocare danni d’immagine e materiali clamorosi a una società che sta facendo ogni massimo sforzo essere al passo coi tempi”.

Il ministro per lo Sport Luca Lotti “condanna con forza il grave episodio” di antisemitismo che si è verificato allo stadio Olimpico. “Quello che è accaduto è gravissimo, non ci sono giustificazioni: sono episodi da condannare, senza se e senza ma” ha affermato il ministro. “Sono certo che le autorità competenti faranno luce su quanto avvenuto e che i colpevoli saranno presto individuati e condannati” conclude il ministro Lotti. “Questo non è calcio, questo non è sport, ha ragione Dureghello“. Così su Twitter la sindaca di Roma Virginia Raggi. “I volantini antisemiti offendono una comunità e tutto il nostro Paese. E’ un atteggiamento inqualificabile” è invece il commento del presidente della Figc, Carlo Tavecchio.

Dal canto loro gli ultras del gruppo “Irriducibili Lazio” si dicono “stupiti da tutto questo clamore mediatico” e convinti che “tutto debba rimanere nell’ambito del ‘nulla’, circoscritto a un contesto sportivo animato da scherno, sfottò e goliardia”. “Non ci dissociamo da ciò che non abbiamo fatto, ci meravigliamo che queste, che vengono ritenute accuse, quando vengono fatte nei nostri confronti non scandalizzano nessuno – sostengono gli Irriducibili – Ci verrebbe da chiedere perché non si è sottolineata la nostra iniziativa annessa in ricordo delle vittime del terrorismo”.

Adesivi di Anna Frank "romanista" e scritte antisemite: inchiesta sulla Lazio
La foto della parete della Curva Sud romanista piena di offese antisemite apposte dai tifosi della Lazio (foto Twitter Ruth Dureghello)

Photo credits: Twitter

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