Football contro Trump: tutti in ginocchio durante l’Inno nazionale

Tra il football americano e Donald Trump è oramai guerra totale. E la prima partita, domenica 24 settembre, dopo le dichiarazioni di fuoco del presidente americano contro i giocatori che non cantano l’inno regala un’altra immagine da forte significato simbolico. Tutti i campioni dei Jacksonville Jaguars e dei Baltimore Ravens si sono inginocchiati in segno di protesta. È la campagna “Takeaknee”.

In piedi gli allenatori e i proprietari dei due team con le mani sulle spalle dei loro giocatori in segno di solidarietà. Tantissimi altri dello staff delle due squadre hanno seguito l’esempio dei loro campioni in un clima surreale.

Poi via via la stessa scena su tutti gli altri campi in cui si è giocata la giornata di campionato. Insomma, una vera e propria rivolta appoggiata dalla Lega. Una bufera che sta investendo il presidente americano e che rischia di renderlo ancor più impopolare di quanto già indichino gli ultimi sondaggi. Ma il tycoon ancora una vota non sembra intenzionato a moderare i toni. Con un nuovo tweet ha chiesto di boicottare le partite e ancora una volta di cacciare via dai campi di football e di licenziare i giocatori che per protesta si inginocchiano e non cantano l’inno.

E ora licenziateci tutti” avevano detto con uno slogan volutamente provocatorio gli uomini del football americano contro gli strali di Donald Trump. La polemica ha assunto dimensioni senza precedenti e dilaga anche nel basket e nel mondo dello spettacolo. E addirittura travalica i confini nazionali degli Stati Uniti, con non poco imbarazzo per la Casa Bianca. Lo scontro oramai assume sempre più i contorni dell’ennesima polemica razziale.

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Photo credits: Twitter

 

 

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