Adele, morta a 16 anni per droga: arrestati il fidanzato e l’amico ma il caso ancora non è risolto

Dopo la morte prematura di Adele De Vincenzi, la studentessa di 16 anni di Chiavari morta per aver ingerito una dose di metanfetamina, è arrivata la condanna per il fidanzato e l’amico colpevoli di aver partecipato alla serata durante la quale la giovane ha preso la pasticca.

Adele De Vincenzi, 16 anni, è stata la sfortunata protagonista di un recente fatto di cronaca: la giovane è morta per un arresto cardiaco a causa dell’assunzione di una pasticca di Mdma, una potente metanfetamina usata per confezionare le pasticche di ecstasy. A darle la dose sono stati il fidanzato Sergio Bernardin, 21 anni, e l’amico Gabriele Rigotti, 19 anni, durante una serata passata in una camera presa in affitto nel quartiere San Martino di Genova.

Adele, dopo aver ingerito la dose di Mdma, è collassata per strada e gli amici hanno subito chiamato il 118: inutili i soccorsi che hanno tentato di rianimare la ragazza già in coma profondo. Dopo più di un’ora di tentativi, il cuore di Adele è collassato a causa di un attacco cardiaco e per la giovane non c’è stato più nulla da fare.

Dopo la notizia della morte della ragazza, gli amici hanno confessato: “Lo facevamo ogni tanto per sballarci nel fine settimana, ma non eravamo mai stati male”. Il padre di Adele, vedovo da un anno, ha dichiarato solo “Non è possibile” prima di chiudersi in silenzio nella sua casa di Chiavari. È notizia di poche ore fa che il fidanzato Sergio e l’amico Gabriele sono stati trovati e arrestati per la morte della ragazza. Il pusher che ha venduto la dose di metanfetamista è stato facilmente rintracciato: è un ragazzo di 17 anni, residente a Busalla e, visto che non ha raggiunto la maggiore età, per lui è scattata solo la denuncia.


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