Polo Sud, si è staccato l’iceberg più grande del mondo: come tutta la Liguria [VIDEO]

La superficie dell’iceberg è pari a 5.800 chilometri quadrati: come la Liguria, Trinidad e Tobago, o un quarto del Galles. “Ma non avrà effetto immediato sull’innalzamento dei mari”. Però la geografia dell’Antartide è mutata per sempre. Il video, tratto da YouTube, è di Guardian Wires

Il più grande iceberg mai osservato dall’uomo si è staccato dall’Antartide ed è alla deriva. La notizia è rimbalzata sui media mercoledì 12 luglio, giunta dal Project Midas: un gruppo di scienziati britannici. Da molto tempo una frattura si accresceva sulla piattaforma Larsen C del Polo Sud. Adesso ha completato il suo percorso. L’iceberg staccatosi da Larsen C è enorme: si tratta di una superficie grande come la Liguria, o se si preferisce come Trinidad e Tobago, o come un quarto del Galles, secondo quanto spiegato nel video del Guardian che vi proponiamo.

Gli scienziati la calcolano in 5.800 chilometri quadrati. L’iceberg è spesso – quindi potremmo dire “alto” – tra i 200 e i 600 metri e pesa un miliardo di tonnellate. L’evento si è verificato, secondo i ricercatori, tra il 10 e il 12 luglio e sarebbe confermato dalle osservazioni del satellite Aqua della Nasa, utilizzando il sensore a infrarossi che riesce a ‘vedere’ anche nella lunga notte antartica.

La piattaforma Larsen C è la quarta più grande tra i ghiacci dell’Antartide, misura 50.000 chilometri quadrati. Significa – come sottolinea su Repubblica online Matteo Marini – che, dopo il distacco definitivo dell’iceberg, ha perso oltre il 12% della sua estensione cambiando per sempre il profilo della penisola antartica. La buona notizia è che il distaccamento e il futuro scioglimento dell’iceberg “non avrà effetti immediati sull’innalzamento dei mari” perché stava già galleggiando. Ma, sempre secondo i ricercatori “c’è il rischio che la piattaforma Larsen C segua il destino della sua vicina Larsen B, che si disintegrò nel 2002 a seguito di un evento creato da una frattura simile nel 1995”.

Photo credits: Twitter; video credits: YouTube / Guardian Wires

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