Incendio sul Vesuvio: case e ristoranti evacuati. Fiamme a Messina [VIDEO]

Due focolai di fiamme nelle campagne attorno al vulcano di Napoli si sono riuniti in un lungo fronte di fuoco. Gli operatori sono messi a dura prova. Sopra Torre del Greco evacuate alcune abitazioni e dei ristoranti. L’allarme corre sui social. “È un incendio doloso”, accusano in tanti. Il video di un utente: Michele Ranieri. A Messina situazione grave: da giorni la città è circondata dalle fiamme sulle colline. Impegnati decine di vigili del fuoco

Potrebbe sembrare un’eruzione, a guardarlo da lontano. Ma in realtà il vasto incendio che in queste ore sta devastando le campagne sul Vesuvio fa quasi più paura di un’attività vulcanica grave. La colonna di fumo che, partendo dalle pendici del vulcano, sovrasta in pratica tutto il Golfo di Napoli è impressionante e, visibile anche da Pompei, diventa una foto ricordo da non perdere per i turisti.

Ma la vicenda è molto seria come avvisa la Protezione Civile della Campania impegnata a domare le fiamme: la situazione, particolarmente complessa, sta richiedendo il supporto di mezzi aerei: stanno operando un S64, un Canadair e un elicottero regionale. Si estende infatti per circa 2 chilometri di lunghezza il fronte di fuoco. Due focolai, il primo sviluppatosi nel comune di Ercolano e il secondo a Ottaviano, si sono uniti.

Evacuate per precauzione alcune case e ristoranti sul versante sopra Torre del Greco. La situazione incendi è critica su tutto il territorio regionale della Campania: complessivamente sono 100 gli incendi che vedono impegnate quasi 600 persone. Il bollettino conferma per oggi 11 e per domani 12 luglio una criticità media. L’allarme incendi resta alto anche a Messina, in Sicilia, dove da giorni le colline sopra la città bruciano e l’Università è stata evacuata. In alcuni casi le fiamme sono arrivate vicinissime alle case. Almeno 70 i vigili del fuoco impegni nel circoscrivere gli incendi.

Fiamme altissime a Messina. Anche il Sicilia è allarme incendi

Photo credits: Twitter, Facebook. Video credits: Twitter / Michele Ranieri @mike_ranieri

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