Uccisa dall’Isis “Cappuccio Rosso”, la ragazza ritratta da Zerocalcare in Kobane Calling

La sua storia l’aveva raccontata nell’opera Kobane Calling. E sul suo profilo Facebook il novelist Zerocalcare ha dato la notizia: “Ayse è morta uccisa al fronte in Siria dai miliziani di Daesh”.

Lo scrive appunto il celebre disegnatore romano, che così ricorda la giovane: “È sempre antipatico puntare i riflettori su una persona specifica, in una guerra dove la gente muore ogni giorno e non se la incula nessuno. Però siccome siamo fatti che se incontriamo qualcuno poi per forza di cose ce lo ricordiamo e quel lutto sembra toccarci più da vicino, a morire sul fronte di Raqqa contro i miliziani di Daesh è stata Ayse Deniz Karacagil, la ragazza soprannominata Cappuccio Rosso.

“Turca, condannata a 100 anni di carcere dallo stato turco per le proteste legate a Gezi Park – prosegue il post di Zerocalcare -, aveva scelto di andare in montagna e di unirsi al movimento di liberazione curdo invece di trascorrere il resto della sua vita in galera o in fuga. Da lì poi è andata a combattere contro Daesh in Siria e questa settimana è caduta in combattimento. Lo posto qua perché chi s’è letto Kobane Calling magari si ricorda la sua storia”.

Uccisa dall'Isis "Cappuccetto Rosso", la ragazza ritratta da Zerocalcare in Kobane Calling

Kobane Calling è un’opera che vanta anche una voce sul Wikipedia, l’enciclopedia indipendente creata dagli internauti in Rete. Una è stata pubblicata nel gennaio del 2015 sul settimanale Internazionale. Si tratta di un reportage in forma grafica del viaggio che ha portato Zerocalcare al confine tra la Turchia e la Siria a pochi chilometri dalla città assediata di Kobane, tra i difensori curdi del Rojava, opposti alle forze dello Stato Islamico Isis. Il disegnatore racconta con umorismo gli esiti dell’annuncio, fatto ai genitori, della sua partenza verso la città martire, con un gruppo di volontari romani, per supportare la resistenza curda e narrare il la guerra con obiettività e testimonianze di prima mano. L’arrivo e la permanenza fra i curdi assediati sono quindi tratteggiati nelle vignette con umorismo e digressioni tipiche dello stile di Zerocalcare ma con spirito critico verso i conflitti bellici e un fortissimo coinvolgimento emotivo verso le persone e i volontari incontrati sul posto.

Photo credits: Facebook / Zerocalcare

 

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