WhatsApp, nuova truffa: attenzione all’app sul Play Store

Nuovo pericolo per gli utenti di WhatsApp: sul Play Store è comparsa una nuova applicazione che riproduce fedelmente le fattezze dell’originale, ma che in realtà è un fake e potrebbe nascondere pericolosi malware per gli smartphone. In seguito alle numerose segnalazioni degli utenti, l’applicazione fake è stata fortunatamente rimossa ma solo dopo settimane di indisturbata attività in cui sarebbe stata scaricata oltre 50mila volte dagli utenti ignari della truffa.

Ci risiamo: una nuova truffa mette in pericolo gli utenti di WhatsApp. Sul Play Store, infatti, è comparsa un’applicazione chiamata WhatsApp che presenta la classica immagine di copertina dell’app originale, una buona valutazione media di 4.2 stelle e keyword classiche del tipo ‘WhatsApp Android’ e ‘WhatsApp Chat’ (utili ad indicizzare l’applicazione e arrivare ad un numero maggiore di utenti). In realtà, però, si tratta di un fake e potrebbe nascondere pericolosi malware per gli smartphone. L’applicazione originale, infatti, si chiama WhatsApp Messenger.

In seguito a numerose segnalazioni partite da un thread su Reddit, l’applicazione fake è stata fortunatamente rimossa dal Play Store, dopo settimane di indisturbata attività in cui sarebbe stata scaricata oltre 50mila volte dagli utenti ignari della truffa. Non è la prima volta che WhatsApp – ma anche il Play Store – sono ‘colpite’ da potenziali truffe che mettono in pericolo gli utenti.

Nelle scorse settimane, ad esempio, è iniziata a circolare sull’applicazione una nuova truffa partita dal dominio шһатѕарр.com (scritto utilizzando i caratteri della lingua cirillica) riguardante la possibilità di personalizzare la popolare app di messaggistica con nuovi colori, eventualità in realtà non disponibile. Il messaggio ingannevole nascondeva un pericolo virus capace di infettare i dispositivi degli utenti, a cui veniva richiesto il download dal Chrome Web Store dell’estensione BlackWhats, che attivava una serie di allarmi. Anche in quel caso, Google aveva prontamente rimosso l’estensione dal suo Chrome Web Store.

Photo credits: Twitter

 

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