“Se mi mandano a processo non mi dimetto”. Bufera su Virginia Raggi

La sindaca di Roma Virginia Raggi torna al centro delle polemiche politiche. A margine di un convegno ha infatti dichiarato che non si dimetterà se rinviata a giudizio. Sul caso interviene anche Luigi Di Maio

“Stiamo parlando in questo momento di una cosa che non è attuale e comunque direi di no”. Così ha risposto la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ai cronisti che le chiedevano, oggi 30 maggio, se si dimetterà nel caso di rinvio a giudizio per la vicenda del suo ex collaboratore Raffaele Marra.

La sindaca di Roma testimonierà, infatti, al processo che vede imputati per corruzione l’ex capo del Personale del Campidoglio Raffaele Marra e l’immobiliarista Sergio Scarpellini. I giudici ai quali è affidato il processo hanno disposto che ognuno dei due imputati possa citare 10 testimoni tra quelli indicati nelle liste depositate. E la difesa di Marra ha inserito la Raggi tra i 10 testimoni scelti.

Le dichiarazioni della Raggi sono arrivate al convegno patrocinato dalla Segreteria vaticana per la Comunicazione cui partecipa anche il vicepresidente della Camera, e premier in pectore per il Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio. Lo stesso Di Maio a proposito della vicenda giudiziaria, interpellato sulla possibilità che la sindaca possa essere indagata, ha risposto secco: “Nel caso faremo ciò che il nostro codice etico stabilisce”. Sempre di Maio ha aggiunto che  la testimonianza del sindaco Raggi al processo Marra “è una normale procedura, tutti i cittadini se chiamati a testimoniare hanno il dovere di andare”.

Respinta anche l’istanza delle difese che ritenevano non si potesse procedere col rito immediato per via di una serie di lacune nel fascicolo del pubblico ministero. I giudici hanno detto di no: si procederà con l’immediato quindi. Il processo entrerà del vivo già dalla prossima udienza, fissata per il 20 giugno.

Roma: arrestato Raffaele Marra, braccio destro di Virginia Raggi
L’ex capo del Personale in Campidoglio a Roma, Raffaele Marra

Photo credits: Twitter, Facebook

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