Giallo sulla morte di Silvia Pavia, l’autopsia non dà certezze

L’autopsia di Silvia Pavia, la donna scomparsa dal maneggio di San Maurizio il 26 aprile 2017, non risolve il mistero della sua morte. Ora si attendono i risultati degli esami tossicologici.

L’autopsia eseguita su Silvia Pavia non risolve il giallo della sua morte. La donna è scomparsa il 26 aprile 2017 dal maneggio di San Maurizio Canavese. Il suo corpo è stato ritrovato il 16 maggio scorso a Beaulard, in una zona boscosa sulla strada che porta alla Madonna del Cotolivier. Dai risultati emersi dell’autopsia non si è riusciti a risalire alla data della morte della donna di 52 anni, moglie di un ex imprenditore, che viveva a Montecarlo ma che tornava spesso nel Torinese. Rimane inoltre il giallo degli indumenti. Silvia Pavia al momento della scomparsa indossava i pantaloni da cavallerizza ma la donna, al momento del ritrovamento, è stata rinvenuta con altri indumenti. Che fine hanno fatto i pantaloni da equitazione? Li ha gettati la donna? Silvia è passata da casa a cambiarsi prima di risalire in auto e scomparire nel nulla? Domande a cui gli inquirenti per il momento non sanno rispondere.

In un primo esame, il medico legale ha ipotizzato che la donna potesse essere morta solo 5 giorni prima del suo ritrovamento. Un’ipotesi che aveva aperto nuovi scenari nelle indagini sulla sua scomparsa: cosa ha fatto la Silvia Pavia dal 26 aprile al 11 maggio circa? Secondo l’esame più approfondito, eseguito il 19 maggio 2017 dal medico legale Fabrizio Bison, è impossibile stabilire con certezza la data della morte della donna. Ogni dato emerso dall’autopsia dovrà essere comparato con i sopralluoghi e i rilievi fatti sul posto dai carabinieri. Le condizioni in cui è stato ritrovato il corpo sono molto buone anche se fosse deceduta 5 giorni prima del ritrovamento: questo perché, evidentemente, dove è stata trovata la sua auto faceva particolarmente freddo e le condizioni del cadavere potrebbero essere cambiate pochissimo anche a distanza di 3 settimane.

Per il momento l’esame del medico legale avvalora l’ipotesi del suicidio. Si attendono i risultati dell’esame tossicologico che potrà stabilire se davvero Silvia Pavia ha ingerito i farmaci, i cui flaconi sono stati ritrovati nella macchina. Sul suo corpo non ci sono segni di violenza. Ci si chiede se la donna possa essere passata di casa a cambiarsi, magari incrociando per la strada la sua estetista che, ai carabinieri, ha dichiarato: “Mi ha toccata sulla spalla e mi ha chiesto come va?”. Certa del giorno, dell’ora e del luogo: “Era il 26 aprile: alle 19.30 e io stavo chiudendo la serranda del negozio”. Silvia Pavia ultimamente soffriva di forte depressione e aveva cercato, sui diversi motori di ricerca, come sparire senza lasciare tracce.

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