“Maria Stuarda”: la potenza dei sentimenti più estremi

Al Teatro Carlo Felice di Genova fino al 24 maggio 2017 “Maria Stuarda”, tragedia in due atti di Giuseppe Bardari su musiche di Donizetti.

 Grande successo per il debutto genovese di Maria Stuarda.  La tragedia lirica in due atti di Giuseppe Bardari, su musiche di Gaetano Donizetti, è stata rappresentata per la prima volta al Teatro Carlo Felice e replicherà fino a mercoledì 24 maggio. Sul podio, a dirigere per la prima volta a Genova l’Orchestra e il Coro del Teatro Carlo Felice, l’Ucraino Andriy Yurkevych. Direttore musicale della Polish National Opera di Varsavia, dopo essersi diplomato nel 1999 in direzione d’orchestra all’Accademia Statale di Musica M. Lyssenko di Lviv, si è perfezionato con Jacek Kaspszyk al Teatro Lirico Nazionale Wielki di Varsavia e successivamente con Alberto Zedda e Gianluigi Gelmetti all’Accademia Chigiana di Siena. Vincitore del premio speciale al Concorso Nazionale di Direzione d’Orchestra Turchak di Kiev, nel 1996 ha iniziato – ancora studente – a lavorare come direttore d’orchestra stabile presso il Teatro Lirico Statale d’Opera e Balletto di Lviv.

L’opera, da sempre, mette in scena sentimenti vigorosi e passioni assolute. Maria Stuarda di Donizetti ne è un esempio estremo. Nel confronto tra le due regine alla fine del primo atto, il momento di massima tensione della vicenda, Elisabetta I d’Inghilterra rimprovera alla cugina Maria Stuarda i suoi comportamenti privati e politici e questa le risponde con una violenza verbale che non ha paragoni nella librettistica dell’epoca: epiteti che Maria Malibran, prima interprete del personaggio di Maria Stuarda nel debutto dell’opera alla Scala (1835), insistette per cantare, scatenando la reazione delle autorità, che cancellarono il titolo dal cartellone dopo appena sei repliche: uno dei casi più celebri di censura nella storia dell’opera. La trasgressione linguistica alle buone norme del linguaggio librettistico era dovuta, probabilmente, all’inesperienza dell’autore del testo (tratto dalla tragedia omonima di Schiller), Giuseppe Bardari, appena diciassettenne.

Un’incoscienza giovanile provvidenziale, perché, grazie a Bardari (che diventerà un magistrato e un patriota ammirato da Garibaldi), Maria Stuarda contiene la scena più forte tra due figure femminili in tutta la storia dell’opera: uno di quei momenti in cui Donizetti, capace di leggerezza come nell’Elisir d’amore e nel Don Pasquale, precorre il Verdi più drammatico. Già verdiana è anche l’opposizione tra i sentimenti privati e le cariche pubbliche, così come la messa in gioco, nelle vicissitudini dei singoli, di valori collettivi di importanza storica: la protestante Elisabetta contro la cattolica Maria Stuarda. Ma Maria Stuarda è soprattutto l’ennesimo omaggio di Donizetti alla donna, alla sua profondità emotiva e alla sua ricchezza caratteriale, tradotte in musica attraverso lo stile del belcanto: Maria come Anna Bolena, come Lucia, come l’Elisabetta del Roberto Devereux.

Nuovo allestimento in coproduzione con la Fondazione Teatro Regio di Parma, è il secondo capitolo del ciclo delle “tre regine” donizettiane, iniziato nella scorsa stagione con Roberto Devereux, la cui regia è interamente curata da Alfonso Antoniozzi. Le Scene sono firmate da Monica Manganelli, i Costumi da Gianluca Falaschi e le Luci da Luciano Novelli. Protagonista, un cast straordinario: Maria Stuarda: Elena Mosuc (Desirée Rancatore); ElisabettaSilvia Tro Santafe (Elena Belfiore); Roberto, Conte di Leicester: Celso Albelo (Alessandro Fantoni) e Giulio Pelligra (recite del 18 e 20 maggio); Giorgio Talbot: Andrea Concetti; Lord Guglielmo Cecil: Stefano Antonucci; Anna Kennedy: Alessandra Paloma.

ORARI & INFO

Prossime repliche

Sabato 20 maggio 2017, ore 15:30

Domenica 21 maggio 2017, ore 15:30

Mercoledì 24 maggio 2017, ore 20:30

Teatro Carlo Felice

Passo Eugenio Montale, 4

Tel. 010 53811

www.carlofelice.it
“Maria Stuarda”: la potenza dei sentimenti più estremiPhoto Credits: Facebook

 

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