Liberato Cristian Provvisionato. Alfano: “Sta tornando in Italia”

Cristian Provvisionato, l’informatico detenuto in Mauritania dal 2015 con l’accusa di far parte di una banda internazionale responsabile di una truffa ai danni del Paese africano, è stato liberato e sta tornando in Italia. A darne l’annuncio è stato il Ministro degli Esteri Angelino Alfano. La notizia del ritorno in Italia del 43enne cittadino italiano è stata annunciata su Twitter anche dal sottosegretario agli Esteri Enzo Amendola.

Cristian Provvisionato è libero. Il Ministro degli Esteri Angelino Alfano ha annunciato la liberazione ed il ritorno in Italia del 43enne informatico milanese detenuto in Mauritania dal 2015 perché accusato di far parte di una banda internazionale responsabile di una truffa ai danni del Paese africano. Questo il tweet di Angelino Alfano: “Cristian Provvisionato è libero. Sta rientrando in Italia. Gli ho parlato. Grazie alle autorità della Mauritania. Un altro obiettivo centrato”.

La notizia della liberazione di Cristian Provvisionato e del suo ritorno in Italia è stata annunciata su Twitter anche dal sottosegretario agli Esteri Enzo Amendola: “#Provvisionato.Torniamo a casa. Cristian potrà riabbracciare i suoi cari. Grazie ad autorità mauritane e a squadra della Farnesina”. Il tweet di Enzo Amendola è stato successivamente condiviso dal Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.

Lo scorso 8 maggio, la madre di Cristian Provvisionato aveva partecipato alla trasmissione Edicola Fiore condotta su Sky da Fiorello e Stefano Meloccaro per lanciare un appello che sollecitasse la liberazione del figlio: “È un prigioniero politico, non ha commesso assolutamente alcun reato né in Italia né in Mauritania”, aveva detto sua madre. “È stato inviato in Mauritania dal suo datore di lavoro di Milano e dopo 14 giorni è stato trattenuto in arresto”, aveva raccontato. “Per quattro mesi non abbiamo saputo più nulla di lui”. Quattro giorni dopo, il suo appello è stato esaudito: ora Cristian Provvisionato è libero e può riabbracciare i propri cari in Italia.

Photo credits: Twitter

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