Bufera sul calcio: “Giocatori di serie A con cittadinanza illegale”

Sgominata nel Napoletano un’organizzazione che forniva false pratiche di cittadinanza italiana a stranieri. Fra questi 300 brasiliani, molti dei quali giocatori di calcio. Alcuni anche di serie A e dei massimi campionati francese e, appunto, brasiliano

C’è anche Corsini Bruno Henrique, del Palermo, tra i calciatori che avrebbero ottenuto in maniera illecita il passaporto italiano. Lo ha scoperto, secondo quanto scrive il sito web dell’Ansa, un’indagine affidata ai carabinieri di Castello di Cisterna (Napoli) hanno sgominato un’organizzazione che forniva false pratiche di cittadinanza italiana a stranieri. Fra questi anche alcuni calciatori di Serie A (Palermo), e dei massimi campionati di Francia (Monaco) e Brasile. Circa 300 i cittadini brasiliani che avrebbero pagato per diventare italiani in base allo ius sanguinis, senza però averne i requisiti. Arrestato il responsabile dell’ufficio di Stato civile di Brusciano (Napoli) e il titolare di un’agenzia di pratiche amministrative di Terni.

I NOMI DEI GIOCATORI COINVOLTI

Oltre come detto a Henrique del Palermo, gli altri calciatori accusati di aver “comprato” illegalmente la cittadinanza italiana sono: Gabriel Boschilia, del Monaco (Ligue 1 francese), impegnato in Champions League; Silva Eduardo Henrique, dell’Atletico Mineiro (Serie A Brasile); Colcenti Antunes Eduardo e Ferrareis Gustavo Henrique dello Sporting Club Internacional (Serie A Brasile); Dos Reis Lazaroni Guilherme Henrique, del Red Bull (serie B Brasile) e Vancan Daniel, del Gil vicente FC (Serie B portoghese).

“L’IMPIEGATO ERA STATO GIA’ RIMOSSO…”

“Il giorno dopo l’arrivo dei carabinieri in Comune, nel luglio del 2016, ho provveduto personalmente all’immediata sospensione dell’impiegato” ha spiega all’Ansa il sindaco di Brusciano (Napoli), Giuseppe Romano, il quale ha voluto sottolineare che alla rimozione dell’impiegato è seguita anche quella di tutti gli altri lavoratori di quell’ufficio. “Ho rimosso il responsabile e tutti gli altri impiegati, assegnandoli ad altre mansioni“. “Contestualmente da quel giorno – dice ancora il primo cittadino – ho anche avviato un’indagine interna analizzando tutte le pratiche sottoposte all’ufficio anagrafe nel periodo in cui la persona arrestata vi ha lavorato”. “Oggi, con le notizie del coinvolgimento di alcuni giocatori professionisti che hanno ottenuto illecitamente la cittadinanza, – conclude Romano – ho capito e compreso la cautela e la blindatura delle notizie adottata fin dal 2016 dagli investigatori”.

Photo credits: Twitter, Facebook

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