Difende la sua ragazza da battute pesanti: il branco lo uccide. Nove indagati

Aveva reagito agli apprezzamenti sgraditi di un coetaneo verso la sua ragazza. Dopo una lite, il violento pestaggio in strada: Emanuele Morganti, 20 anni, è stato accerchiato da dieci persone e colpito con una spranga o una chiave inglese

AGGIORNAMENTO Ore 16:37 –  +++ Sarebbero 9 le persone sotto inchiesta per l’assassinio di Emanuele Morganti: 8 italiani e un solo straniero. Tra questi padre e figlio e due fratelli +++

Emanuele Morganti, 20 anni, di Alatri (Frosinone) è morto domenica 26 marzo dopo 36 ore di agonia. È stato massacrato di botte da un gruppo di una decine di persone venerdì dopo una serata al locale Mirò e ha ricevuto il colpo mortale alla testa, inferto forse con una chiave inglese o una spranga. Secondo una prima ricostruzione dei fatti il ragazzo aveva difeso la sua fidanzata da pesanti apprezzamenti da parte di un coetaneo albanese, forse ubriaco, mentre erano a ballare, e fra i due era scoppiata una violenta lite.

COLPITO CON UNA SPRANGA O CHIAVE INGLESE

Poi il pestaggio violentissimo in strada, fuori del locale, aggredito dal branco. I medici del Policlinico Umberto Primo di Roma, dove è stato trasportato in eliambulanza e operato, non sono riusciti a salvarlo. Le sue condizioni erano disperate. I carabinieri cercano di individuare gli aggressori, tutti più o meno coetanei della vittima, hanno riferito i testimoni. Nella notte alcuni sospettati sono stati interrogati. In particolare si cerca il giovane che avrebbe dato i colpi più devastanti con un grosso oggetto di ferro, forse una spranga o una chiave inglese. Colpi che hanno provocato a Morganti fratture multiple al cranio e alla cervicale, risultate poi mortali.

9 SOSPETTATI, ITALIANI E STRANIERI

Decine i testimoni e gli amici della vittima ascoltati in caserma: al centro dei sospetti ci sarebbero 9 giovani, italiani e stranieri, che vengono sentiti anche in queste ore dal pm della procura di Frosinone Vittorio Misiti. Al Mirò, un locale in piazza Margherita nel centro storico di Alatri – già teatro di altre risse in passato – il giovane era arrivato dalla frazione di Tecchiena, dove abita con la famiglia, assieme alla sua ragazza per ascoltare musica. Verso le due, secondo quanto ricostruito, i due erano al bancone del bar quando si è avvicinato un altro ragazzo, un albanese, che ha iniziato a importunare la fidanzata di Morganti. Questi ha reagito ed è scoppiata una lite. Sono intervenuti i buttafuori del locale, che hanno portato i due all’esterno.

UN GIORNO E MEZZO DI AGONIA

Qui gli amici dell’albanese avrebbero iniziato a colpire Morganti con calci e pugni, mentre intorno in molti assistevano terrorizzati. A un tratto uno degli aggressori avrebbe preso un oggetto di ferro, forse una chiave inglese o una spranga, e avrebbe colpito la vittima alla testa, lasciandola a terra incosciente. Soccorso e trasportato inizialmente all’ospedale San Benedetto di Alatri, dove i medici gli hanno riscontrato fratture multiple al cranio e alla zona cervicale con emorragia cerebrale, il 20enne è stato trasferito in elicottero a Roma. Al Policlinico Umberto Primo lo hanno operato e ricoverato in rianimazione. È morto dopo oltre 36 ore di agonia.

Difende la sua ragazza da battute pesanti: il branco lo uccide a sprangate
Emanuele Morganti. In alto la scena dell’agguato (foto Twitter @laprovinciafr)

Photo credits: Twitter

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