La Vespa più antica del mondo finisce all’asta: come comprarla

Fino al 28 marzo, sul sito Catawiki, è possibile aggiudicarsi all’asta la Vespa soprannominata ‘la n°3’, l’esemplare con il numero di telaio più basso in circolazione. Attualmente, è custodita in uno showroom situato nei pressi di Reggio Emilia. Il modello appartiene al primo lotto produttivo di 60 pezzi del cosiddetto progetto MP6 (Motocicletta Piaggio n.6), prodotto negli stabilimenti Piaggio di Pontedera, Pisa. Dopo i primi 60 esemplari, tra i quali proprio quello venduto all’asta, la produzione delle Vespa fu industrializzata affidando la realizzazione delle parti in acciaio del telaio a fornitori esterni, tra cui anche la Alfa Romeo.

Uno dei simboli più iconici della rinascita del dopoguerra, immortalato in film di culto come Vacanze romane con a bordo Audrey Hepburn e Gregory Peck, potrebbe essere vostro: sul sito Catawiki, fino al 28 marzo, è possibile partecipare all’asta per acquistare l’esemplare di Vespa soprannominato ‘la n° 3‘, quello con il numero di telaio più basso in circolazione, attualmente custodito in uno showroom situato nei pressi di Reggio Emilia.

Il modello di Vespa in questione appartiene al primo lotto produttivo di 60 pezzi del cosiddetto progetto MP6 (Motocicletta Piaggio n.6), prodotto negli stabilimenti Piaggio di Pontedera, Pisa. Si tratta di un pezzo da collezione di assoluto valore: dopo i primi 60 esemplari, la produzione delle Vespa fu industrializzata affidando la realizzazione delle parti in acciaio del telaio a fornitori esterni, tra i quali anche la Alfa Romeo.

Ad oggi, sono sopravvissute solo 3 Vespa appartenenti alla ‘Serie 0‘. Quella più antica al mondo di cui si abbia traccia è proprio ‘la n° 3’ all’asta su Catawiki, la terza moto costruita che, difatti, reca il numero di telaio 1003 (la numerazione partiva dal 1001). Il numero di telaio della Vespa messa all’asta compare sul telaio stesso, sui cofani, nella zona della punta sotto sella, sui profili poggia piedi in alluminio e addirittura sulla marmitta.

Photo Credits: Twitter

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