Giornata per le vittime di mafia, scritte shock sul Vescovado di Locri

Apparse nella notte, contro le forze dell’ordine e contro don Luigi Ciotti, sul muro del Vescovado di Locri, in Calabria, le scritte sono state cancellate. Accade il giorno dopo la presenza in città del Capo dello Stato Mattarella, per la giornata anti mafia con l’associazione Libera

“Più lavoro meno sbirri” e “don Ciotti sbirro”. Sono le due scritte trovate nella mattina di lunedì 20 marzo sul Vescovado di Locri dove risiede il vescovo Francesco Oliva. In questi giorni il Vescovado ospita don Luigi Ciotti, presidente dell’associazione anti mafia Libera, per la manifestazione nazionale della Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie che si è svolta ieri, sabato 21 marzo, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Le due scritte sono state cancellate.

MATTARELLA A LOCRI

Sabato 18 marzo il Capo dello Stato ha incontrato i familiari delle vittime delle mafie nello stadio di Locri. “Bisogna prosciugare le paludi dell’arbitrio e della corruzione – ha detto Mattarella -, dove la mafia prospera”. “I mafiosi non hanno senso dell’onore o del coraggio – ha attaccato il presidente -. E la lotta alla mafia deve riguardare tutti quanti, nessuno può pensare di chiamarsene fuori”. Un messaggio anche al mondo politico: deve essere impermeabile alle infiltrazioni e alle pressioni mafiose. Ed ogni zona grigia va azzerata, ammonisce Mattarella.

Una familiare delle vittime di mafia abbraccia il presidente della Repubblica Mattarella
Una familiare delle vittime di mafia abbraccia il presidente della Repubblica Mattarella

MILLE MORTI INNOCENTI

Nel corso della cerimonia sono stati letti gli oltre 950 nomi di vittime innocenti delle mafie. Il Capo dello Stato era accompagnato dal ministro dell’Interno, Marco Minniti, calabrese, e dalla presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi. Piersanti Mattarella, fratello del Presidente della Repubblica, è una delle vittime di mafia il cui nome è stato letto dai familiari delle vittime innocenti di mafia nel corso dell’incontro a Locri con il Capo dello Stato.

LA CHIESA CONTRO LA ‘NDRANGHETA

Anche il vescovo di Locri-Gerace Francesco Oliva, nel suo intervento, ha fatto riferimento al Capo dello Stato come familiare di vittima delle mafie. “Le Chiese di Calabria – ha detto il presule – sono vicine a Lei, signor Presidente, e alla sua personale sofferenza per la perdita di suo fratello Piersanti, vittima anch’egli dell’arroganza criminale”. “Come Chiese di Calabria abbiamo accolto l’invito di Papa Francesco a essere fermento di una società animata dal Vangelo che s’impegna quotidianamente nella lotta alla ‘ndrangheta – ha aggiunto il vescovo Oliva – e nella formazione ai valori della legalità, della solidarietà e della partecipazione civile”.

Sergio Mattarella a Locri
Sergio Mattarella a Locri

Photo credits: Twitter, Facebook

Impostazioni privacy