Lavoro, referendum sui voucher il 28 maggio. Ecco i quesiti su cui si vota

Cancellazione dei voucher, ossia i buoni lavoro, e reintroduzione della piena responsabilità solidale in tema di appalti. Sono i due quesiti referendari per i quali si voterà domenica 28 maggio 2017

Palazzo Chigi ha stabilito la data del nuovo referendum per il quale gli italiani sono chiamati alle urne in primavera. Promosso dalla Cgil, il referendum riguarda in primo luogo l’abolizione dei cosiddetti voucher, i buoni lavoro con i quali sempre più le aziende pagano i lavoratori, anche quando in realtà non sono “occasionali”. In un comunicato del Governo si fa sapere che “il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto per l’indizione dei referendum popolari relativi alla ‘abrogazione di disposizioni limitative della responsabilità solidale in materia di appalti’ e alla ‘abrogazione di disposizioni sul lavoro accessorio (voucher)’. Le consultazioni referendarie – informa il comunicato – si svolgeranno domenica 28 maggio 2017. I due quesiti avevano ricevuto il via libera dalla Consulta mentre l’articolo 18 era stato escluso dai quesiti ammessi.

IL QUESITO SUI VOUCHER

Il quesito sui voucher chiede l’abrogazione delle disposizioni sul lavoro accessorio contenute nel Jobs act, la riforma del lavoro varata dal Governo Renzi. L’attuale normativa sui voucher, del 2003 e in seguito modificata diverse volte, non prevede che siano usati solo per lavoretti occasionali, consentendo così ai datori di lavoro di usare i buoni da 10 euro per pagare lavoratori che “occasionali” non lo sono. Per questo motivo la Consulta aveva ammesso, l’11 gennaio, il quesito referendario sull’abolizione dei buoni-lavoro.

Ecco il testo del quesito. Chi voterà sì, sceglie l’abrogazione; chi voterà no sceglie il mantenimento delle cose come stanno.

“Volete voi l’abrogazione degli articoli 48, 49 e 50 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81,
recante ‘Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di
mansioni, a norma dell’art. 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183’?”.

IL QUESITO SULLA RESPONSABILITA’ NEGLI APPALTI

In secondo luogo, e con un secondo quesito, gli italiani sono chiamati a intervenire in sostanza sulla legge Biagi, così come modificata dalla legge Fornero al fine di ripristinare – per io fautori del referendum – le garanzie per i contributi dei dipendenti di aziende che subappaltano lavori. Per la Cigl, secondo quanto ripota l’Agenzia di stampa Agi su suo sito, “l’abrogazione delle norme che limitano la responsabilità solidale degli appalti è un modo per difendere i diritti dei lavoratori occupati negli appalti e sub appalti coinvolti in processi di esternalizzazione, assicurando loro tutela dell’occupazione nei casi di cambi d’appalto e contrastando le pratiche di concorrenza sleale assunte da imprese non rispettose del dettato formativo”.

Ecco il testo del quesito. Chi voterà sì, sceglie l’abrogazione; chi voterà no sceglie il mantenimento delle cose come stanno

“Volete voi l’abrogazione dell’articolo 29 del d.lgs. 10 settembre 2003, n. 276, recante “Attuazione delle deleghe in materia di occupazione e mercato del lavoro, di cui alla legge 14 febbraio 2003, n. 30”, comma 2, limitatamente alle parole “Salvo diversa disposizione dei contratti collettivi nazionali sottoscritti da associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative del settore che possono individuare metodi e procedure di controllo e di verifica della regolarità complessiva degli appalti,” e alle parole “Il committente imprenditore o datore di lavoro è convenuto in giudizio per il pagamento unitamente all’appaltatore e con gli eventuali ulteriori subappaltatori. Il committente imprenditore o datore di lavoro può eccepire, nella prima difesa, il beneficio della preventiva escussione del patrimonio dell’appaltatore medesimo e degli eventuali subappaltatori. In tal caso il giudice accerta la responsabilità solidale di tutti gli obbligati, ma l’azione esecutiva può essere intentata nei confronti del committente imprenditore o datore di lavoro solo dopo l’infruttuosa escussione del patrimonio dell’appaltatore e degli eventuali subappaltatori“?

ALLA CAMERA IL TESTO DI RIFORMA DEI VOUCHER

Sulla modifica alla disciplina dei voucher “oggi, al termine dei lavori d’Aula, incardiniamo il testo e fissiamo a domani il termine per la presentazione degli emendamenti in commissione”. A dirlo è stata martedì 14 marzo Patrizia Maestri (Pd) relatrice del testo sulla modifica alla disciplina del lavoro accessorio, e quindi dei voucher, in commissione Lavoro della Camera dei Deputati. L’esame del provvedimento quindi dovrebbe entrare nel vivo già da domani 15 marzo. I parlamentari hanno poco tempo per rinnovare profondamente la normativa in modo da rendere vano il referendum.

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