Il caso di Maria Ungureanu: violentata il giorno prima dell’omicidio

Maria Ungureanu è una piccola bambina rumena morta affogata nella piscina di un ristorante di Benevento: ecco la sconvolgente verità sull’accaduto.

Quello che sembrava essere un incidente finito in tragedia, si è rivelata una drammatica storia di violenze ai danni di una bambina. Maria Ungureanu, 10 anni ad agosto e di nazionalità rumena è morta il 19 giugno nella piscina di un ristorante a San Salvatore Telesino, paese di circa 4000 anime in provincia di Benevento. Dalle prime indagini sembrerebbe trattarsi di omicidio.

Il settimanale Giallo ha riportato delle rivelazioni shock che sono emerse durante le analisi eseguite sul corpo ormai privo della bambina: la piccola Maria sarebbe stata violentata prima di essere uccisa, il giorno prima alla sua morte. Ecco cosa si legge: sulla perizia del medico legale: “Sul corpo della piccola Maria sono stati riscontrati segni inequivocabili di brutali violenze che la bambina ha subito contro la sua volontà. L’ultimo abuso risalirebbe al giorno prima del delitto”. “Le violenze avevano lasciato sul corpo della bambina deceduta diverse lacerazioni interne e ferite, alcune delle quali visibili a occhio nudo. E’ evidente che sono conseguenza di rapporti sessuali non voluti, che hanno provocato alla bambina enorme sofferenza fisica. Questo è dimostrato dalle contrazioni ancora riscontrabili in sede di esame autoptico“.

La posizione di Daniel Ciocan, amico dei genitori di Maria Ungureanu, appare sempre più grave. Sembra, infatti, che il ragazzo avrebbe ucciso la piccola perchè quest’ultima si sarebbe probabilmente ribellata all’ennesima violenza sessuale. Con questi nuovi particolari inquietanti inoltre, i giudici del Tribunale del Riesame potrebbero decidere di accogliere la richiesta di arresto della Procura. Ciocan al momento si trova in stato di totale libertà ma potrebbe presto essere messa in carcere. Sarebbe, dunque, lui l’orco che ha ucciso la piccola Maria? I genitori erano consapevoli delle violenze? Le indagini dovranno trovare una risposta…

Photo Credits: Facebook

Impostazioni privacy