A 18 anni uccide il padre dopo una violenta lite. Poi si consegna ai carabinieri

È accaduto nella notte fra domenica 26 e lunedì 27 a Lucignano (Arezzo). Un ragazzo ha sparato con un fucile al babbo e lo ha ucciso. Poi ha chiamato i carabinieri e si è costituito. Mistero sulle cause della tragedia

Raffaele Ciriello, 51 anni, è morto ammazzato dal proprio figlio di appena 18 anni. L’uomo è stato ucciso con un colpo di arma da fuoco, un fucile a quanto sembra. La tragedia si è consumata attorno alla mezzanotte di domenica 26 febbraio in Toscana, a Lucignano in provincia di Arezzo. In base alle prime informazioni è stato il figlio diciottenne a sparare al padre nel pieno di una violenta lite. Lo avrebbe ucciso con una doppietta.

E poi sempre lui avrebbe chiamato i carabinieri per autodenunciarsi (le foto sono d’archivio). Il ragazzo viveva col genitore, che di mestiere faceva il fabbro, in una villetta ricavata da una casa colonica, lungo un viale di accesso circondato di pini, appena fuori dal paese. Davanti ai carabinieri si è consegnato subito senza fare resistenza. Un omicidio d’impeto dopo una lite degenerata? È quello che al momento filtra come ipotesi più probabile. Ma sempre in attesa di conferme definitive al profilo di una storia che per ora sembra semplice, oltre che tragica, nel suo sviluppo ma che potrebbe anche nascondere più di un dubbio o di una sorpresa.

I carabinieri hanno chiamato il 118, i cui sanitari però non hanno potuto far altro che constatare la morte dell’uomo. Sul posto sono partite subito le indagini dei militari, in particolare di quelli della compagna di Cortona, come riporta La Nazione online, guidati dal tenente Monica Dallari, raggiunti dal Pm Laura Taddei, che ha poi disposto la rimozione del cadavere. A quel punto il giovane era stato già arrestato e portato nella caserma dei carabinieri per essere interrogato.

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