Emergenza lavoro, avvocato lascia la professione per fare il “becchino” in Comune

L’analisi sulla professione di avvocato della scuola di Castellanza: c’è anche chi, per scarsità di lavoro, preferisce un posto ai servizi funerari pubblici

“Un collega di Verona si è cancellato dall’ordine degli avvocati per partecipare a un bando per un posto di becchino in comune”. L’esempio fatto dal presidente dell’Ordine degli avvocati di Busto Arsizio, Angelo Proserpio, è certamente estremo ma ben rappresenta la crisi che stanno attraversando alcune professioni tra cui quella dell’avvocato. Lo riferisce il sito Varesenews.it, che relaziona su un convegno dal titolo “Il ruolo della professione legale a supporto della piccola e media impresa” organizzato nei giorni scorsi dalla scuola di diritto della Liuc di Castellanza.

Il caso della metamorfosi da avvocato a becchino indica anche la difficoltà, non solo per chi svolge la professione di avvocato, di fronteggiare il cambiamento del contesto sociale ed economico. “Noi per fortuna non siamo ancora vittime della disintermediazione – spiega il presidente dell’ordine di Busto Arsizio – cioè non abbiamo Uber dietro la porta come invece succede ai tassisti e soprattutto c’è un ordine che fa da cuscinetto tra domanda e offerta. Però nonostante questo c’è una tendenza alla svalorizzazione, cioè si cerca di far diventare il lavoro autonomo come il lavoro subordinato“.

Le soluzioni sono difficili da trovare e forse una risposta arriva proprio dalle nuove generazioni che potrebbero a loro volta individuare una strada insieme a chi svolge la professione di avvocato. “Oggi gli elementi comuni tra pmi e professionisti sono legati all’immaterialità – continua Proserpio – . I giovani si trovano di fronte a un mondo del lavoro destrutturato e per sfuggire alla marginalità si buttano in imprese, come le startup, senza reti di protezione. Per far fronte alle domande poste dal nuovo paradigma, bisognerebbe invece avere un metodo. Per citare Edgar Morin in questo tempo occorre contestualizzare, connettere e prevedere“.

Photo credits: Twitter

 

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