Svolta epocale in Marocco: non più pena di morte per chi lascia l’Islam

Il Consiglio superiore degli Ulema ha deciso: non ci sarà più nessuna condanna per chi vuole lasciare l’Islam e abbracciare un’altra religione.

La notizia è stata ufficialmente diffusa dal Marocco World News: Il Consiglio superiore degli Ulema, massima autorità religiosa in Marocco, ha portato un enorme cambiamento nella storia del paese. “Nel 2012 l’alto comitato religioso aveva pubblicato un libro dove spiegava la sua articolata posizione ed era arrivato alla conclusione che un musulmano che cambia religione doveva essere punito con la morte, in base a una tradizione e a una giurisprudenza diffuse” spiega il World Wide News. Fino ad ora, infatti, qualsiasi persona avesse lasciato la religione islamica sarebbe stata condannata a morte in quanto colpevoli di apostasia. Ora però i marocchini possono scegliere liberamente a quale religione appartenere senza essere dichiarati colpevoli di alcun reato.

Questo è stato un gran traguardo considerando che la pena di morte in difesa dell’Islam è prevista nella maggior parte dei paesi di cultura islamica. Nel 2015 in Arabia Saudita è stata condannata una persona alla morte per apostasia, e in alcuni paesi gli stessi famigliari possono avere la possibilità di uccidere il “traditore” per ridare onore alla propria famiglia.

Ma per gli Ulema non è necessario arrivare a tanto visto che il tema dell’infedeltà religiosa risale fin alle guerre di religione ed era legato soprattutto a un tradimento di natura politica, ed anche perché il Corano stesso pur rimproverando coloro che lasciano l’Islam non accenna mai alla pena di morte per chi intraprende tale strada, ma soltanto a un castigo che si dovrà affrontare nell’aldilà. Si cerca inoltre di arrivare a una soluzione per non creare ulteriori problemi futuri al paese visto che sono tanti coloro che si sono rifugiati nel cristianesimo, nello sciitismo a sunnismo o addirittura all’ateismo.

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