Giulio Regeni, il filmato mai visto: l’incontro con l’uomo che lo tradì [VIDEO]

Trasmesso da una tv egiziana arriva anche da noi un video inedito del ricercatore friulano Giulio Regeni massacrato al Cairo un anno fa. Giulio, 28 anni, sparì il 25 gennaio 2016 e fu ritrovato cadavere per strada il 3 febbraio

Un video inedito destinato a far discutere. E a riaccendere la profonda ferita mai sanata della morte atroce di Giulio Regeni, il ricercato friulano massacrato in circostanze misteriose in Egitto quasi un anno fa. Il video salta fuori proprio nell’imminenza dell’anniversario della morte del ragazzo.

Giulio, 28 anni, fu rapito il 25 gennaio 2016, giorno del quinto anniversario delle proteste di piazza Tahrir, e il suo corpo fu ritrovato il 3 febbraio successivo. È stato barbaramente torturato. Malgrado che la classe dirigente egiziana neghi tutto, appare ormai certo che nell’operazione che ha portato alla sparizione e alla terribile morte di Regeni siano coinvolti a diversi livelli gli apparati di sicurezza dello Stato egiziano, guidato dal dittatore Al Sisi.

Il video che vi mostriamo è stato trasmesso da una tv egiziana. Appare girato all’insaputa del ricercatore friulano. Si vede Giulio Regeni parlare con il presidente del sindacato dei venditori ambulanti egiziani, Mohamed Abdallah, l’uomo che poi lo ha denunciato alla polizia, aprendo la strada al massacro del ragazzo. Nel dialogo trasmesso dall’emittente tv “Sada El Balad”, l’uomo chiede denaro per curare la propria moglie malata di cancro: Regeni rifiuta di darlo ma prospetta la possibilità di finanziare la raccolta di “informazioni” sul sindacato e i suoi “bisogni”. Dopo il rifiuto di Regeni a dargli del denaro, Abdallah lo ha denunciato all’intelligence della Sicurezza Nazionale.

L’agenzia di stampa ufficiale dell’Egitto, la Mena, dal canto suo sostiene che “gli organi di sicurezza egiziana smisero di seguire” Giulio Regeni dopo che, sulla base della conversazione con il rappresentante degli ambulanti “registrata da quest’ultimo e avvenuta prima della scomparsa del ricercatore italiano”, “era emerso che la sua attività non riguardava la sicurezza nazionale egiziana”. Il procuratore generale egiziano, Nabil Ahmed Sadek, ha accettato la richiesta della procura italiana di inviare in Egitto esperti italiani ed esperti dell’unica azienda tedesca specializzata nel recupero dei dati delle telecamere di sorveglianza per analizzare quella relative alla stazione della metropolitana nella zona di Dokki, al Cairo, dove Giulio passò prima di scomparire il 25 gennaio 2016.

Photo credits: Twitter

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