Dieselgate, la Germania all’attacco della Fiat: “Ritirate le 500, i Doblò e le Jeep”

Non solo gli Stati Uniti. Ora anche il ministero dei Trasporti tedesco minaccia sanzioni contro la Fiat. E chiede che la Ue garantisca sul ritiro dal Paese di alcuni modelli, fra cui la 500, sospettati di emissioni inquinanti illecitamente nascoste fino adesso

A quattro 4 giorni dallo scandalo automobilistico in America per le emissioni di fumi velenosi oltre i limiti consentiti la Fiat torna nel mirino. Questa volta in Europa. Fiat 500, Doblò e Jeep-Renegade: sono questi, infatti, i modelli Fca – la casa automobilistica italo-statunitense nata nel 2014 dalla fusione tra Fiat e Chrysler, amministrata da Sergio Marchionne – per i quali il ministero dei Trasporti tedesco chiede all’Ue che sia garantito il richiamo. Motivo? Le presunte violazioni sulle emissioni inquinanti. Lo ha chiarito lunedì 16 gennaio il portavoce del ministero, in conferenza stampa a Berlino.

NEL MIRINO DI BERLINO

“I modelli testati sono Fiat 500, Fiat Doblò e Jeep Renegade”, ha detto il portavoce tedesco, rispondendo a una domanda su quali siano i modelli Fca per i quali il ministro Alexander Dobrindt chiede garanzie dall’Ue circa il richiamo. “Abbiamo ripetutamente chiesto all’Italia di presentarci risposte convincenti al più presto. Il tempo si sta esaurendo, perché vogliamo concludere le discussioni sulla conformità della Fiat a breve”. Lo ribadisce il portavoce della Commissione europea per l’Industria Lucia Caudet in merito al processo di mediazione tra Italia e Germania, sulla compatibilità della Fiat 500x con la legislazione europea sulle emissioni auto.

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RISCHIO MAXI MULTA EUROPEA

In mancanza di una risposta dell’Italia nell’ambito del processo di mediazione con la Germania sulle emissioni della Fiat 500x, Bruxelles potrebbe intraprendere azioni, che potenzialmente includono anche la procedura di infrazione. Lo spiegano fonti Ue. La Commissione europea sta cercando di fissare una data per un incontro con le due parti per gli inizi di febbraio, perché è intenzionata a chiudere il dossier entro le prossime settimane.

LA SECCA REPLICA DELL’ITALIA

“Non ci sono dispositivi illeciti dimostrati” è la replica seccata del ministro dei Trasporti Graziano Delrio che ha risposto a chi gli chiedeva della vicenda Fiat/Fca. “I tedeschi hanno detto che, tra i dispositivi legali, ci sono alcuni componenti anomali, ma noi abbiamo detto che non è così”, ha detto ancora Delrio, sottolineando che “sono le Autorità di omologazione di ogni stato che decidono se un dispositivo è lecito o no. Come noi non abbiamo detto niente su Volkswagen, dobbiamo esigere” che si rispetti la regola che siano le Autorità a decidere. “Siccome noi abbiamo rispettato loro – ha aggiunto – loro devono rispettare noi“.

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