Delitto Rosboch: è arrivato il momento della pena

Il pm chiede il processo per Gabriele, il giovane omicida cambia avvocato: nuova strategia difensiva per cercare l’assoluzione?

Ogni delitto ha la sua chiave di volta, il suo punto di non ritorno, il momento in cui tutto cambia: è successo anche per il delitto Rosboch. Il 12 gennaio 2017  il procuratore capo di Ivrea, Giuseppe Ferrando, ha depositato ieri la richiesta di rinvio a giudizio per le quattro persone coinvolte nell’indagine sulla morte della professoressa di Castellamonte, uccisa quasi un anno fa, il 13 gennaio, e gettata in una cisterna nei boschi di Rivara dal ventiduenne Gabriele Defilippi e dal suo amante cinquantacinquenne Roberto Obert.

Le dinamiche personali dell’omicidio sono piuttosto complesse, i due amanti si sono riversati la colpa a vicenda, sostenendo di essere l’uno dipendente psicologicamente dall’altro. Anche la madre di Gabriele subirà un processo, sospettata di aver istigato il figlio e di averlo coperto con un alibi fasullo. C’è anche una quarta persona coinvolta: Efisia Rossignoli, un’amica del giovane e della madre. Per lei è caduta l’accusa di aver partecipato all’omicidio, ma le viene attribuito il ruolo di “telefonista” nella truffa che ne rappresenta il movente. Alla donna è poi contestata anche la cessione di alcune dosi di droga a Gabriele.

Intanto Gabriele Defilippi, sospettata mente del crimine, avrebbe cambiato avvocato. Proprio mentre il procuratore depositava le quattro richieste di rinvio a giudizio, il ventiduenne ha scelto di revocare l’incarico all’avvocato Pierfranco Bertolino e affidarsi a Giorgio Piazzese che l’ha incontrato nel carcere delle Vallette. Nell’attesa che venga fissata l’udienza preliminare (forse ai primi di febbraio) potrebbe esserci un cambio nella strategia difensiva: «Non posso dire nulla, abbiamo parlato per la prima volta – dice l’avvocato Piazzese – Devo studiare le carte con calma». Cosa dobbiamo aspettarci? C’è speranza che la verità venga fuori?

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Photo Credits: Facebook

 

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