Terrorismo, il 2017 anno da incubo: 5 stragi nei primi 9 giorni

Un chekpoint della polizia preso di mira da un kamikaze in Egitto (foto sopra), nel Sinai: 9 morti e 10 feriti. Dall’inizio del nuovo anno 2017 stragi in Turchia, Usa e Israele. Ripercorriamo 9 giorni infernali. Senza dimenticare un “inizio” del tutto: l’attentato di Berlino del 19 dicembre 2016

Nei primi 9 giorni dell’anno 2017 appena cominciato si contano almeno 5 stragi causate da altrettanti attentati nel mondo occidentale e in Medio Oriente. Escluso tutto ciò che sta accadendo ad Aleppo e nella Siria ancora in guerraLa febbre dell’odio resta dunque molto alta, dopo un 2016 già pesante. Sia che si tratti di terrorismo internazionale di varia matrice (islamista radicale, curda radicale, o altro), sia che si tratti di casi al momento ascritti più alla follia personale che a una lucida pianificazione esterna (GUARDA IL VIDEO: ATTENTATO IN FLORIDA: ESTRAE LA PISTOLA E APRE IL FUOCO CONTRO I PASSEGGERI).

SINAI EGIZIANO L’ULTIMO BERSAGLIO

Ed è di oggi 9 gennaio la notizia di almeno 9 poliziotti uccisi e altre 10 persone ferite in Egitto durante un attacco contro un checkpoint della polizia ad al-Arish, una città nel nord del Sinai. L’attentato è stato compiuto con un veicolo guidato da un kamikaze, a meno di 24 ore da quello di ieri 8 gennaio a Gerusalemme, quando un ex detenuto palestinese, da poco rilasciato, alla guida di un camion ha investito e ucciso un gruppo di soldati e soldatesse ebrei provocando quattro morti (GUARDA IL VIDEO: ATTENTATO A GERUSALEMME, CAMION INVESTE SOLDATI: MORTI E FERITI).

CAMION CARICO DI ESPLOSIVO

Ad al-Arish, nel Sinai egiziano tra i feriti ci sarebbero almeno sette poliziotti e tre civili. Secondo l’agenzia stampa Ap il veicolo usato dal kamikaze era un camion della spazzatura imbottito di esplosivo. Secondo fonti mediche e della sicurezza, all’attentato è seguita una serie di piccole esplosioni provocate dal lancio di granate da parte di miliziani contro i soldati che si trovavano nella zona. Nessun gruppo si è attribuito la responsabilità della strage. Tuttavia l’attacco è avvenuto in una zona teatro frequente delle azioni contro le forze di sicurezza egiziane da parte del sedicente Stato del Sinai, il ramo egiziano dell’Isis.

UN FILO ROSSO CON LA STRAGE DI BERLINO?

Nessuna tregua, dunque, da parte dei terroristi. Come è noto l’anno è cominciato nel peggiore dei modi a Istanbul, in Turchia, dove un killer, imbracciando un mitra, ha fatto irruzione nel night club Reina, tra i più famosi della città, nella notte di Capodanno durante i festeggiamenti, massacrando 39 persone (GUARDA IL VIDEO: ISTANBUL, STRAGE DI CAPODANNO IN DISCOTECA: 39 MORTI E DECINE DI FERITI). L’attentato è stato rivendicato dall’Isis e ora è caccia allo sparatore. Il 5 gennaio, poi, a Smirne, sempre in Turchia, alcuni terroristi, due dei quali poi uccisi dalla forze dell’ordine, hanno attaccato con un’autobomba il tribunale provocando vittime (GUARDA IL VIDEO: TURCHIA, ATTENTATO AL TRIBUNALE DI SMIRNE: MORTI E FERITI). Non è assurdo pensare che tutto ciò sia collegato con un invisibile filo rosso all’attentato di Berlino del 19 dicembre 2016, quando un giovane tunisino di 24 anni, Anis Amri, ha fatto strage con un camion investendo le persone al mercatino di Natale: 12 i morti e circa 50 i feriti. Come è noto l’uomo è stato ucciso pochi giorni dopo, prima di Natale, dalla polizia italiana a Sesto San Giovanni (Milano) dove era giunto in treno attraverso l’Europa.

Terrorismo, il 2017 anno da incubo: 5 stragi nei primi 9 giorni

Photo credits: Twitter

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