Una folla commossa ha assistito a Parigi al concerto di Sting che ha riaperto così le attività del Bataclan, dove furono uccise 90 persone un anno fa. Domenica 13 novembre le cerimonie ufficiali.
Dopo un anno di silenzio il Bataclan è tornato a vivere e a proporre musica. Il locale del centro di Parigi dove la sera del 13 novembre 2015 fecero irruzione i terroristi islamisti commettendo una strage ha riaperto alla vigilia dell’anniversario con un concerto di Sting. La direzione però ha rifiutato di far entrare due dei componenti degli Eagles of Death Metal – la band che stava suonando quella terribile sera dell’attentato – i quali volevano assistere al live. “Sono venuti ma li ho mandati via. Ci sono cose non si perdonano“, ha detto il direttore della Sala concerti Jules Frutos, citato dalla stampa francese.
A inizio marzo 2016, ancora segnato dal massacro, il frontman del gruppo aveva detto che a suo avviso l’attacco era stato preparato dall’interno della sala esprimendo sospetti nei confronti del servizio di sicurezza. Rivolto ai fan Sting ha detto: “Stasera abbiamo due compiti: onorare i morti e ricominciare a vivere. Non li dimenticheremo“, ed è stato così che, parlando in francese, ha chiesto al pubblico di osservare un minuto di silenzio a cui è seguita subito la musica. “Fragile“, “Message in a Bottle“, fino a “Roxane” e tanti altri successi. Per circa un’ora e mezza carica di emozione, fino alle 22:40, l”Englishman in New York ha scatenato Parigi.
E oggi, domenica 13 novembre, è la volta delle celebrazioni ufficiali. Il presidente della Repubblica, François Hollande ha depositato un corona di fiori e scoperto una lapide. Si elencheranno i nomi di tante persone uccise, soprattutto giovani e giovanissimi; al Canal Saint-Martin, luogo di ritrovo “cult” dei ragazzi parigini, si accenderanno migliaia di lanterne. Una candela, dalle finestre di tutte le case di Francia, dovrà essere il simbolo del ricordo e della vita che riprende. Fra i 1.500 spettatori in sala nella serata di riapertura del Bataclan, anche Aurélien, un cuoco francese di 25 anni, che ha deciso di tornare nel luogo in cui ha perso il suo migliore amico. E nel quale lui si è salvato per miracolo nascondendosi dietro al bancone del bar. “Essere qui è un dovere”, afferma lui, che per almeno venti minuti si finse morto, sdraiandosi a terra tra i fusti di birra. “Voi non potete immaginare che cosa sia stato”. Sui 130 innocenti barbaramente uccisi tra i locali del centro di Parigi e lo Stadio di Saint-Denis al Bataclan ne vennero trucidati 90.
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