Elettori al voto negli Stati Uniti per determinare il nuovo presidente americano. I cittadini scelgono fra Hillary Clinton e Donald Trump.
Ore 8.41 – 9 novembre
+++ DONALD TRUMP È PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI +++
Ore 8.33 – 9 novembre: l’agenzia di stampa Associated Press annuncia Trump presidente
Ore 8.12 – 9 novembre: Trump presidente, si aspetta l’annuncio. Hillary Clinton non parla al suo quartier generale.
Ore 8.05 – 9 novembre: Lo staff di Hillary Clinton annuncia: “Aspettiamo…occorre contare bene i voti perché in diversi Stati è ancora testa a testa”
Ore 7.51 – 9 novembre: Trump vince anche in Pennsylvania, è a un passo dalla vittoria, gli vengono assegnati 267 grandi elettori sui 270 necessari.
Ore 7.29 – 9 novembre: per Fox News Trump è ormai stabilmente a quota 254 grandi elettori e Clinton a 218. Mancano quindi pochi numeri ancora prima della proclamazione
Ore 07.16 – 9 novembre: le possibilità di recupero di Hillary Clinton sono ridotte al lumicino. Trump verso la presidenza degli Stati Uniti. Anche in caso di eventuale pareggio in termini di grandi elettori sarebbe Trump il presidente poiché dovrebbe essere nominato dal Congresso, che a quanto emerge dalle urne sarà a maggioranza repubblicana, sia alla Camera dei Rappresentanti e che al Senato.
Ore 06.36 – 9 novembre: Hillary Clinton sale a quota 215 grandi elettori contro i 245 di Trump
Ore 06.23 – 9 novembre: Borse in picchiata in tutto il mondo. Wall Street a -5%
Ore 06.14 – 9 novembre: Donald Trump è dato a quota 245 grandi elettori sui 270 necessari alla vittoria finale. Hillary Clinton è a quota 209.
Ore 06.01 – 9 novembre: se Hillary Clinton perde in Arizona, Donald Trump sarà presidente degli Stati Uniti, secondo alcuni osservatori.
Ore 05.50 – 9 novembre: Trump a quota 232 grandi elettori contro i 209 della Clinton. La vittoria è sempre più vicina.
Ore 05.15 – 9 novembre: Trump appare sempre più vicino alla vittoria finale: si è assicurato Ohio, Florida, North Carolina e molti altri Stati
Ore 05.06 – 9 novembre: Trump ha il 95% delle possibilità di vincere secondo il New York Times.
Ore 04.50 – 9 novembre: Clinton vince in Virginia ma per il New York Times ormai Trump ha il 73% di probabilità di vincere.
Ore 04.30 – 9 novembre: Donald Trump vince in Ohio e si avvicina alla possibile vittoria. Hillary Clinton è in difficoltà anche in Michigan e Wisconsin.
Ore 04.00 – 9 novembre: anche gli scommettitori ribaltano le loro indicazioni sui pagamenti: in questo momento una vittoria di Hillary Clinton sarebbe pagata più di quella di Trump perché considerata meno probabile. Clinton ha diffuso un tweet in cui ringrazia i suoi collaboratori “comunque vada a finire”.
Ore 03.31 – 9 novembre: forte nervosimo sui mercati finanziari americani; cade anche il prezzo del petrolio; l’oro si apprezza. Intanto definitivo il risultato del piccolo Stato del Delaware: va a Clinton. Crescono le possibilità che Trump vinca queste elezioni.
Ore 03.25 – 9 novembre: Trump avanza in Ohio e in parecchi altri Stati. Malgrado ancora ci sia un forte clima di incertezza sui voti scrutinati e da scrutinare, il candidato repubblicano sembra godere di migliori prospettive sulla Clinton.
Ore 02.59 – 9 novembre: situazione ancora molto incerta, che ricorda per certi aspetti quella del 2000: Trump in testa di un punto in Florida. In Ohio è la Clinton in testa ma di poco
Ore 02.33 – 9 novembre: sparatoria nei pressi di un seggio di Azusa, alle porte di Los Angeles. Almeno due persone sono morte e due sono rimaste ferite. Secondo la Cnn, la sparatoria non è avvenuta all’interno del seggio elettorale. E non sarebbe comunque collegata alle elezioni, secondo la polizia.
Ore 02.25 – 9 novembre: gli swingstate dove ancora non è possibile indicare un vincitore sono: Ohio, Florida, Virginia, North Carolina, New Hampshire e Pennsylvania. In Florida, proiezioni Cnn, sull’87% delle schede scrutinate 48% Trump e 48% Clinton.
Ore 01.56 – 9 novembre: primissimi dati in Ohio: Trump 50% Clinton 46%. Indiana e Kentucky a lui. Così come, per il momento, anche il NorthCarolina. La nottata sarà ancora lunga, probabilmente, perché gli Stati dove i candidati sono testa a testa aumentano.
Ore 01.35 – 9 novembre: “Ci serve un miracolo per vincere” dicono dallo staff di Trump, scondo quanto riporta la Cnn. E in Florida si profila un testa a testa molto incerto.
Ore 01.10 – 9 novembre: risultato “too close to call“, testa a testa fra i due candidati, sta emergendo in Virginia, Georgia e South Carolina.
Ore 00.27 – 9 novembre: Trump in netto vantaggio – oltre 70% – secondo gli exit poll in Kentucky, ma anche in Indiana. Si profila stesso discorso per South Carolina. Ma non è una sorpresa: sono stati tradizionalmente appannaggio dei repubblicani.
Ore 00.05 – 9 novembre: In Indiana, South Carolina e Kentucky urne chiuse. Si avvicina il momento dei primi exit poll.
Ore 23.44 – 8 novembre: George W. Bush, presidente degli Stai Uniti dal 2000 al 2008 e sua moglie Laura hanno votato scheda bianca. Non supportano Trump (ma neanche Clinton).
Ore 23.15 – 8 novembre: nel Vermont ha votato Bernie Sanders, lo sfidante di Clinton alle primarie democratiche: “Spero che sconfiggeremo Trump”
Ore 23.04 – 8 novembre: su Twitter Donald Trump si appella ai fan: “Andate a votare sarà una lunga battaglia: Florida Go!”
Ore 22.22 – 8 novembre: aperti i cancelli al Javits Center, l’avveniristico centro convegni di Manhattan a New York, dove stanotte Hilary Clinton terrà il discorso alla luce del risultato del voto. Tantissima gente in coda per entrare circonda l’intero isolato a diverse ore dal via di quella che tutti sperano sia una festa
Ore 18.00 – 8 novembre: ecco gli orari ai quali in Italia sapremo gli esiti degli exit poll negli Stati chiave delle elezioni americane. All’1,30 di questa notte è previsto un primo responso su come hanno votato gli elettori in Ohio e North Carolina: due stati già decisivi per capire chi tra Clinton e Trump è realmente in vantaggio. Alle 2 è previsto il primissimo esito del voto in New Hampshire e in Florida, lo Stato chiave di ogni elezione presidenziale.
Ore 17.20 – 8 novembre: occhi puntati di tutti gli osservatori sugli Stati ago della bilancia che faranno la differenza in termini di Grandi Elettori e dunque di voti decisivi, i cosiddetti Swing States: l’Ohio (18 grandi elettori), la Florida (29), New Hampshire (4), Iowa (6) North Carolina (15). È lì che si deciderà la sfida fra Clinton e Trump.
Ore 14.00 – 8 novembre: primo verdetto dal New Hampshire: nei tre piccolissimi villaggi dove, come da tradizione sin dal 1960, si vota allo scoccare della mezzanotte dell’Election Day, Donald Trump batte Hillary Clinton per 32 a 25 voti.
Ore 13.00 – 8 novembre: affluenza in corso ai seggi aperti lungo la costa orientale, da New York a Washington, da Boston a Filadelfia, fino a Miami.
Urne aperte dalle 12 ora italiana di martedì 8 novembre 2016 in tutti gli Stati Uniti: gli elettori ai seggi scelgono il nuovo presidente americano, successore di Barack Obama che ha completato due mandati consecutivi dal 2008 a oggi. È una sfida all’ultimo voto quella fra Hillary Clinton, ex segretario di Stato e moglie di Bill, già presidente americano negli anni ’90, e il tycoon miliardario Donald Trump. La più velenosa e divisiva campagna elettorale della recente storia americana è giunta al termine. Ora la parola è alla libera e democratica scelta dei cittadini. In Italia il risultato finale si saprà nelle prime ore del mattino di mercoledì 9 novembre.
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