Mar cinese Meridionale, portaerei Usa Reagan attaccata da hacker cinesi

Rivelazione del Financial Times sulla Cina: l’11 luglio, il giorno prima della controversa sentenza del tribunale dell’Aja sul Mar Cinese Meridionale, hacker cinesi avrebbero attaccato i funzionari di governo che si trovavano sulla portaerei Usa Ronald Reegan, inondandoli di mail infette, per carpire informazioni sulle manovre militari degli Stati Uniti.

Scoop del Financial Times sull’intricata vicenda che riguarda il Mar Cinese Meridionale: una società di sicurezza informatica USA, la FireEye, ha reso noto che è stato sferrato un attacco hacker alla portaerei Ronald Reagan per carpire informazioni sulle manovre militari degli Stati Uniti. L’11 luglio, il giorno prima della controversa sentenza del tribunale dell’Aja sul Mar Cinese Meridionale, hacker cinesi avrebbero attaccato i funzionari di governo che si trovavano sulla portaerei americana, inondandoli di mail infette. All’epoca, la portaerei Reegan si trovava di pattuglia nella zona contesa tra la Cina e altri Paesi nel braccio di mare a sud delle coste asiatiche.

Secondo l’azienda di sicurezza informatica FireEye, gli autori degli attacchi potrebbero essere gli stessi che, in passato, hanno condotto azioni atte a compromettere le reti di difesa di Stati Uniti e Vietnam. Al momento, però, non ci sono prove che leghino l’operazione al governo di Pechino, né indicazioni che l’operazione sia andata a buon fine.

Il 12 luglio 2016, la sentenza del tribunale internazionale de L’Aja aveva stabilito che il controllo di scogli e atolli strategici nel mare della Cina del Sud, dove dovrebbero essere presenti riserve significative di gas naturale e di petrolio, spetta alle Filippine e non alla Cina. Anche altri Paesi dell’area, tra cui Vietnam, Malaysia, Brunei e Taiwan, ne rivendicavano la proprietà. La Cina si era affrettata a far sapere di non accettare e riconoscere la Corte permanente Onu di arbitrato sulla Legge del mare e, quindi, la sua sentenza sul mar cinese meridionale.

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