Pordenone, campionessa di boxe aggredita mette ko gli assalitori

I tre uomini di origine mediorientale non potevano pensare che la ragazza che camminava da sola per strada e che volevano aggredire fosse una campionessa di boxe. Ma se venerdì sera, in via Candiani, al posto di Daiane Ferreira ci fosse stata un’altra donna, forse la storia che avremmo scritto oggi sarebbe stata diversa.

PORDENONE – Li ha stesi tutti e tre. Del resto avevano scelto la donna sbagliata per tentare una aggressione o un approccio sessuale. Già, perché non sapevano di avere di fronte una campionessa di boxe. La vicenda, ancora da chiarire in tutti i suoi aspetti, è accaduta l’altra notte a Pordenone nella zona di via Candiani, poco distante dal centro cittadino. Come racconta il Messaggero Veneto, erano circa le 23 quando Daiane Ferreira, 28enne pugile di origini spagnole (è nativa di Vigo, in Galizia), già qualificata per le ultime Olimpiadi di Rio de Janeiro e campionessa iberica dei mediomassimi, ma residente in città da alcuni anni, ha incrociato i tre uomini di origine mediorientale. Mentre camminava Daiane ha notato di sfuggita tre uomini che tracannavano alcune bottiglie. Il suo cane, solitamente tranquillo, ha cominciato ad abbaiare. La sequenza dell’aggressione è stata ricostruita puntualmente ieri a Telepordenone dall’anchorman Gigi Di Meo. D’istinto l’atleta si è voltata, giusto in tempo per scorgere un ombra dietro di sé: era un uomo che stava tentando di ghermirla alle spalle: la giovane pordenonese e gli ha sferrato un pugno al mento. Il secondo aggressore ha cercato allora di afferrarle un braccio: a lui Daiane ha riservato un gancio e un montante. Analogo trattamento per l’ultimo componente del terzetto. A darle manforte, il suo border collie che, vedendo la padroncina in difficoltà, è saltato addosso a uno dei tre aggressori. La giovane atleta (costretta a rinunciare a causa di un infortunio alle Olimpiadi di Rio dei Janeiro, per le quali si era qualificata), così racconta l’accaduto: “Mi sono girata di scatto in tempo per schivare un’ombra che mi voleva afferrare alle spalle. Ho reagito e ne è nato un breve parapiglia”.

Al suo arrivo la polizia, allertata da un passante, ha trovato una scena insolita: tre uomini giacevano a terra doloranti, con i segni dei pugni sui volti, incolume la giovane donna. Tanto che, come lei stessa ha raccontato sul suo profilo Facebook, inizialmente gli agenti volevano portare lei in Questura.

Il racconto del testimone oculare ha inchiodato i tre uomini e scagionato Daiane. I tre immigrati, ospiti della ex caserma Monti, erano privi di documenti. Sui temi dell’immigrazione e della sicurezza è intervenuto il vicesegretario nazionale dell’Ugl Polizia Raffaele Padrone, ospite al notiziario di Tpn. “In tempi non sospetti – ha sottolineato Padrone – avevamo già avvisato le istituzioni che la realizzazione del cosiddetto “hub” all’ex caserma Monti avrebbe causato problemi alla città e pericoli per la popolazione. Ora voci parlano di un aumento della capienza: se così fosse, la situazione sarebbe destinata a peggiorare”.
Intanto da Roma filtrano notizie funeste sugli auspicati rinforzi. “Il previsto incremento di quattro unità – ha rivelato il numero due dell’Ugl Polizia – per la Questura di Pordenone è stato bocciato da Roma. Il che non fa che aggravare la carenza di organico: sedici persone in meno solo in quest’anno”.

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Photo Credits: Facebook

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