Il benessere dei bambini secondo Save The Children

Quanto stanno bene i bambini in Italia? Secondo lo studio di Save The Children l’Italia si classifica all’ottavo posto nella classifica elaborata dall’organizzazione attraverso un indice di benessere.

Ma chi c’è al primo posto? A dominare la classifica la Germania, seguita da Francia e Giappone. La ricerca è contenuta nel rapporto Economic Playgrounds 2016, rilasciato alla vigilia del G20 dei Ministri delle
Finanze in Cina. Per l’elaborazione Save The Children ha utilizzato otto indicatori chiave che impattano in maniera decisiva sulla vita dei minori: salute, educazione, uguaglianza di genere, reddito, sicurezza, occupazione, infrastrutture e ambiente.

Per l’Italia solo l’ottavo posto confermando la posizione anche degli anni passati. A determinare il risultatot negativo soprattutto il lavoro, insieme a reddito ed educazione. Per quanto riguarda l’occupazione, infatti, il Bel Paese è il terzultimo in graduatoria, sorpassando solo Sudafrica e India. Forte la disoccupazione giovanile (tra i 15 e i 24 anni di età) al 44,1%. Sul fronte dell’educazione l’Italia arriva solo all’undicesimo posto (ai primi tre troviamo Canada, Germania e Repubblica di Corea) e al deximo per la qualità di quest’ultima.Save The ChildrenSul fronte salute, invece, in Italia i bambini (considerando quelli di età compresa tra 0 e 19 anni) obesi o in sovrappeso rappresentano il 26,9% oltre la media dei paesi ricchi (in Germania sono il 18,1% e in Francia il 20,1%). Per quanto riguarda il reddito pro capite, in Italia è inferiore rispetto alla media delgi altri paesi ricchi, il dato registra circa 32mila euro contro i 50mila negli Stati Uniti, 43mila in Australia e 42mila in Germania. Dato decisamente positivo per la parità di genere, per cui l’Italia conquista il secondo posto (al primo la Germania). Altro dato positivo il basso tasso di mortalità infantile per cui l’Italia arriva al terzo posto. Buoni risultati anche sul fronte delle emissioni di CO2 che sono inferiori alla media dei Paesi ad alto reddito, insieme al completo accesso all’acqua per l’intera popolazione.

 

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