A teatro con ‘Il Catamarano’ di Gabriele Mazzucco: “Una storia di oggi lunga 80 anni”

La nostra intervista esclusiva a Gabriele Mazzucco, giovane autore e regista teatrale romano, che sta per debuttare all’Ambra alla Garbatella con un nuovo spettacolo, “Il Catamarano”

Si chiama Gabriele Mazzucco ed è un autore e regista teatrale romano di 32 anni, da tempo sulla cresta dell’onda nel panorama indipendente capitolino. L’ultimo suo spettacolo, Il fantasma della Garbatella, andato in scena a gennaio, è stato acclamato da pubblico (tutte serate sold out) e della critica. Ora, dal 19 al 21 maggio prossimo, un suo nuovo testo sarà sul palco dell teatro Ambra alla Garbatella: parliamo de Il Catamarano. Noi di Velvet lo abbiamo incontrato in esclusiva per farci spiegare di cosa si tratta.

Sta per debuttare Il Catamarano, di cosa parla questo nuovo testo?
È una storia di oggi lunga quasi 80 anni. In questo spettacolo viene raccontata la vita di un uomo d’altri tempi (i tempi della Seconda guerra mondiale, del boom economico, del senso del dovere al quale non si poteva dire di no) e del nipote, un ragazzo dei nostri giorni, impelagato a combattere con gli studi universitari, il precariato, l’Erasmus e l’ambizione dichiarata di voler diventare un attore. In realtà, i due protagonisti (interpretati da Andrea Alesio, per la regia di Gigi Palla) saranno traghettatori in un mondo reale fatto di tanti temi e situazioni in cui la realtà riesce a superare qualsiasi fervida fantasia.

Perché questo titolo?

Perché è l’opera che devono portare in scena nel racconto, perché il Catamarano mi ha sempre dato l’idea di qualcosa che si muove con leggerezza ed eleganza sul mare, nonostante i pericoli che incontra. Un po’ come dovrebbe fare l’uomo rispetto alle difficoltà e agli ostacoli della vita.

Rispetto alle tue precedenti opere, abbastanza corali, qui in scena c’è un solo attore, come mai questa scelta?
Per curiosità, per esigenza artistica, perché cambiare è scoprire e noi, mi riferisco al mio gruppo di lavoro della Compagnia Degli Arti, abbiamo sempre tanta voglia di affrontare sfide nuove.

Il pubblico che verrà a vedere lo spettacolo cosa può aspettarsi?
Risate. Perché ridere è secondo noi il miglior modo per affrontare una qualsiasi narrazione… E poi tanta umanità. Credo che la sincera umanità di questi personaggi ed il loro rapporto così stretto, li renda comici e drammatici nello stesso tempo.

E dopo Il Catamarano?
La prossima stagione ripresenteremo di nuovo Il Fantasma della Garbatella che tante soddisfazioni ci ha dato quest’anno. Abbiamo anche in cantiere di montare di nuovo il nostro primo spettacolo in assoluto Chi è di scena? (a breve sapremo le date) e per ultimo ma non in ordine d’importanza, un nuovo allestimento dal titolo Angie, uno “spin off” de La Storia di mezzo. In attesa di poter dare, ovviamente, nuova vita anche a Il Catamarano.

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