Regeni, oggi vertice degli investigatori egiziani e italiani al Cairo

Si tiene oggi al Cairo il vertice tra investigatori italiani ed egiziani sull’omicidio di Giulio Regeni. I membri della delegazione italiana sono otto in tutto, inclusi un funzionario del Servizio centrale operativo di polizia (Sco) e un ufficiale del Raggruppamento operativo speciale dell’Arma dei Carabinieri (Ros).

Nessuna dichiarazione ai giornalisti da parte delle forze dell’ordine coinvolte nel vertice di oggi al Cairo per il caso dell’omicidio di Giulio Regeni, il ricercatore universitario italiano, barbaramente ucciso lo scorso Febbraio. Da mercoledì sera è iniziato il disgelo tra Egitto e Italia, il ministro degli Esteri Sameh Shoukry, aveva fatto sapere, attraverso un comunicato, che Italia ed Egitto dovrebbero perseguire “interessi comuni” che non vadano a “beneficio di una sola parte“, in riferimento alle precedenti dichiarazioni del Ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni sul caso Regeni.

Ho seguito con preoccupazione le dichiarazioni fatte negli ultimi giorni dal ministro degli Esteri italiano sul caso di Giulio Regeni – aveva dichiarato Shoukrye queste affermazioni non rispondono ad interessi comuni tra i due paesi, ne’ riflettono la cooperazione mostrata fin dall’inizio da parte egiziana riguardo a questo incidente. Piuttosto riflettono gli interessi di una sola parte“. Shoukry ha confermato che il suo paese continuerà a condividere informazioni con la parte italiana riguardo agli sviluppi nell’inchiesta sull’uccisione di Regeni. “L’Egitto continuerà a informare la parte italiana sugli sviluppi del caso con credibilità e trasparenza“, aveva aggiunto il ministro.

NOVITÀ SULLE INDAGINI

Questa settimana, intanto, è emerso che tre mesi dopo la scomparsa di Regeni qualcuno ha effettuato dall’Egitto un accesso all’indirizzo mail personale del giovane. L’accesso è stato probabilmente effettuato da un dispositivo mobile. Dall’analisi dell’indirizzo Ip potrebbero emergere nuovi dettagli. Martedì scorso da una mail inviata “per errore” dal ministero dell’Interno ad alcuni giornalisti egiziani è emerso che il dicastero aveva chiesto alla procura generale egiziana di emettere “un ordine di riservatezza” sul caso.

Photo Credits: Twitter

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