Carlo Verdone smentisce le accuse sull’inchiesta Panama Papers

L’attore Carlo Verdone smentisce con decisione ogni suo coinvolgimento nello scandalo Panama Papers, affermando di non avere alcun conto o proprietà all’estero.

Carlo Verdone smentisce le accuse che lo vedrebbero implicato nel caso Panama Papers, rivolgendosi ai suoi avvocati per querelare L’Espresso. Secondo la fuga di notizie generata da un insider dello studio legale di “Mossack Fonseca”, Verdone risulta titolare di una società offshore a Panama, la Athilith Real Estate, registrata nel 2009 e liquidata nel 2014 e nell’archivio dei Panama Papers è depositata anche una carta d’identità dell’attore, insieme ai documenti societari che lo riguardano. I legali dell’attore hanno dichiarato che l’accostamento di Verdone alla vicenda non sarebbe “credibile” perché è ancora “ignoto su quali fatti o circostanze” sia basato. L’attore contrattacca l’accusa con un primo comunicato ufficiale dei suoi avvocati che respingono ogni addebito: Carlo Verdone non è titolare di nessun conto o proprietà all’estero, neanche per interposta persona. E tutelerà la propria rispettabilità in tutte le sedi giudiziarie.

Oltre all’attore e regista romano, anche Barbara D’Urso nega ogni suo coinvolgimento nell’inchiesta attraverso i suoi legali. La D’Urso, sempre secondo quanto riportato da L’Espresso, sarebbe amministratrice della società offshore “Melrose Street Ltd”, con sede legale alle Seychelles. Il suo studio legale chiarisce: La società delle Seychelles era stata aperta per gestire un’operazione immobiliare in Costa Azzurra. Tuttavia, come spiegano gli avvocati, l’operazione non si è mai concretizzata e la società è stata chiusa“. Tra gli altri italiani implicati nella vicenda lo stilista Valentino Garavani e due grandi gruppi finanziari come Unicredit e UBI Banca.

Carlo Verdone smentisce le accuse sull’inchiesta Panama Papers: "Non ho conti o proprietà all'estero"

Montezemolo, in qualità di vicepresidente di Unicredit, smentisce a sua volta le accuse, dichiarando: In merito alla società panamense e al relativo conto bancario associati al mio nome in questi giorni, ho avuto modo di ricostruire, allo stato, trattandosi di nove anni fa, periodo in cui ero fortemente impegnato, tra l’altro, in Confindustria, Fiat e Ferrari, che gli stessi mi furono proposti dai miei consulenti finanziari di allora in vista di investimenti che non furono poi mai realizzati. Come già dichiarato, posso quindi confermare che non possiedo alcuna società offshore né alcun conto estero e, soprattutto, che non ho commesso alcun illecito.

Il Governo intanto ha annunciato sanzioni pesanti per coloro che si renderanno responsabili di irregolarità. Zanetti ha affermato: Chi fosse stato a Panama per nascondere patrimoni e non abbia mai fatto il monitoraggio fiscale né la Voluntary disclosure sarà sottoposto ad accertamenti. Le sanzioni sono molto pesanti. Ed è bene che sia così […] Come Governo stiamo rendendo sempre più difficile usare i paradisi fiscali, anche se è impossibile impedirlo del tutto.  Il Governo di Panama intanto ha comunicato la sua decisione di creare una commissione indipendente di esperti locali e internazionali che esaminerà le misure attualmente in vigore e proporrà soluzioni per una maggiore trasparenza del sistema giudiziario e finanziario del Paese, secondo quanto dichiarato dal Presidente Juan Carlos Varela.

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