Al via le operazioni di rimpatrio dalle isole greche di Lesbos e Chios de migranti a cui è stato rifiutato l’asilo politico. Secondo uno storico accordo tra Bruxelles e Ankara rientreranno in Turchia
Sono iniziate le operazioni del controverso piano di deportazione pianificata, che prevede l’espulsione dalla Grecia alla Turchia, di decime di migranti ai quali è stato negato asilo politico, nell’ambito di uno storico accordo tra l’UE e Ankara secondo cui tutti i migranti arrivati in Grecia dopo il 20 marzo saranno rimpatriati in Turchia. Secondo le clausole dell’accordo, la Turchia riprenderà tutti i migranti e i rifugiati, siriani compresi, che entreranno irregolarmente in Grecia, mentre la UE, in cambio, ospiterà migliaia di rifugiati siriani provenienti dalla Turchia e inoltre fornirà ad Ankara 6 miliardi di aiuti.
L’agenzia greca ANA ha riferito che circa 750 migranti saranno rispediti entro mercoledì nella prima ondata di deportazioni. Fonti di polizia hanno segnalato un’ondata di richieste di asilo all’ultimo minuto da parte di rifugiati e migranti, che cercavano di revocare l’espulsione. Molti si sono lamentati per non aver avuto tempo a sufficienza e accesso alla procedura di asilo. Secondo quanto riferito dal ministro dell’Interno turco Efkan Ala, Ankara è pronta a ricevere oggi 500 migranti, ma la Grecia ha fornito al momento 400 nominativi.
Il piano è stato criticato dai gruppi per la tutela dei diritti umani: Questo è il primo giorno di tempi molto duri per i diritti dei rifugiati. Nonostante le gravi lacune legali e la mancanza di un’adeguata protezione in Turchia, l’Ue sta andando avanti in un accordo pericoloso, afferma Giorgos Kosmopoulos di Amnesty International in Grecia. Non sono stati forniti dati precisi sul numero effettivo di migranti né sulla loro nazionalità. Tutto è ancora in corso d’opera – ha affermato una fonte UE. Il Commissario UE, Dimitri Avramopoulos sovrintende l’avvio dell’accordo, ma, il ruolo della Commissione è solo quello di assistere gli stati membri nell’attuazione di un accordo concordato tra i 28 Capi di Stato e di Governo.
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