L’infermiera killer a Piombino. L’angelo della morte che ha ucciso 13 persone

Fausta Bonino è un’infermiera di 55 anni che è stata arrestata per omicidio volontario. Ha ucciso 13 persone, pazienti del suo reparto nell’ospedale di Piombino.

Fausta Bonino è stata infermiera nell’ospedale di Piombino per più di venti anni. Come tutte le persone che scelgono di assistere chi è malato e più fragile, all’inizio della sua carriera aveva giurato di non venir mai meno alla sua vocazione. Promessa che negli anni Fausta non ha mantenuto. La donna è stata arrestata con la terribile accusa di aver somministrato a 13 persone un farmaco Eparina anticoagulante letale per i pazienti. Le sue vittime erano tutte anziane spesso ricoverate all’ospedale per infortuni non gravi, come la rottura del femore o qualche altra patologia lieve.

Persone indifese e fragili a cui l’infermiera senza pietà infliggeva una fine atroce, con diffuse emorragie. I carabinieri del Nas insospettiti dal numero alto di decessi dell’ospedale di Piombino hanno avviato le indagini e alla fine hanno scoperto la terribile verità. I pazienti deceduti erano nel reparto di anestesia e non erano malati terminali, ma ricoverati per semplici malattie. Fausta Bonino ha spiegato alle forze dell’ordine di soffrire di depressione e disturbi della personalità.

Gli angeli della morte così vengono chiamate le infermiere che danno la morte ai loro pazienti. C’è chi lo fa nei riguardi di malati terminali, ma le pagine di cronaca nera ci hanno abituato anche a episodi dove i pazienti non sono malati gravi, come è successo a Piombino. Ma ci sono altri angeli della morte, come Daniela Poggiali, l’infermiera killer di Lugo, condannata all’ergastolo per aver ucciso nel 2014 una sua paziente con un’iniezione di potassio. Per finire la donna usava farsi dei selfie con i pazienti morti. Un altro caso è quello dell’infermiere Angelo Stazzi, ribattezzato come l’angelo della morte, condannato all’ergastolo vita per aver provocato la morte di cinque anziani che erano affidati alle sue cure in una casa di riposo alle porte di Roma.

Photo Credits: Facebook

Gestione cookie