Pakistan, 72 le vittime della strage dei bambini nel giorno di Pasqua

Ieri nel giorno più sacro per la Chiesa Cristiana un terribile attentato ha scosso il mondo: a Lahore in Pakistan un kamikaze si è fatto esplodere in un parco dove erano riuniti per celebrare la Pasqua donne e bambini cristiani, 72 sono stati i morti.

La Pasqua per tutto il cristianesimo è un momento di gioia per il ritorno alla vita, una festa da celebrare insieme a parenti amici. Per centinaia di persone ieri non è stato così. Si erano riuniti nel parco di Lahore nel Pakistan centrale per celebrare la Pasqua cristiana, nel paese dove essere di questa religione significa essere una minoranza, alle 19.00 ora locale la terribile esplosione. Un kamikaze si è fatto esplodere in mezzo alla folla provocando la morte di 72 persone tra cui 30 bambini.

La polizia pachistana ha arrestato nelle ultime ore 15 persone. Fra gli arrestati, si è appreso, vi sono anche tre fratelli del giovane kamikaze che si è fatto esplodere fra le famiglie che trascorrevano la Pasqua nel Gulshan-e-Iqbal Park della città. L’attentatore suicida è stato identificato come Yousuf, 28 anni, figlio di Ghulam Farid e residente nel distretto di Muzzafargarh. “La Santa Pasqua è stata insanguinata da un esecrabile attentato, che ieri, nel Pakistan centrale, ha fatto strage di tante persone innocenti“. Questo il grido di Papa Francesco all’indomani della carneficina avvenuta in un parco giochi a Lahore e rivendicata dai talebani.

Il terrorista si è fatto esplodere vicino alle altalene in mezzo alla folla, un gesto per colpire al cuore la comunità pakistana cristiana. L’attentato è stato rivendicato dal gruppo Jamatul Ahrar. I sopravvissuti hanno detto di aver visto i corpi smembrati dalla deflagrazione riversi in pozze di sangue. Per trasportare i numerosi feriti negli ospedali sono stati usati i taxi e gli autorisciò che erano parcheggiato all’uscita del parco. Il governo di Islamabad ha dispiegato alcuni reparti dell’ esercito per facilitare le operazioni di soccorso.

Photo Credits: Twitter

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