È morta Ida Magli, antropologa e scrittrice: aveva 91 anni

E’ morta Ida Magli, antropologa controcorrente per tutta la vita, dai suoi scritti dirompenti sulla storia delle donne e il potere maschile a quelli sulla religione. Alle posizioni sull’Unione europea e il rapporto con immigrati e Islam degli ultimi anni che hanno destato sorpresa e alimentato polemiche.

 

E’ morta domenica 21 febbraio nella sua casa a Roma, a 91 anni l’antropologa e scrittrice Ida Magli, l’autrice di ‘Matriarcato e potere delle donne’ e del longseller ‘Gesu’ di Nazareth -Tabu e Trasgressione. Lo annuncia lo scrittore Giordano Bruno Guerri, vicino alla famiglia dell’antropologa.  “E’ morta a casa sua, serena e lucida accanto al figlio. Si era rotta il femore alcune settimane fa. L’intervento era andato bene ma era molto depressa perchè pensava di non poter essere più indipendente” spiega Giordano Bruno Guerri che con lei scrisse anche un libro intervista nel 1996 ‘Per una rivoluzione italiana’ (Baldini&Castoldi).

Chi era Ida Magli? Ida Magli è stata la prima ad adoperare il metodo antropologico per analizzare la società europea e in particolare quella italiana, dall’antichità al medioevo fino alla contemporaneità, con gli stessi strumenti adoperati dall’antropologia per le società “primitive”. Si è servita della sua conoscenza della musica per comprendere in pieno e adoperare il concetto di “modello” culturale, messo a punto da Franz Boas e Alfred Kroeber, come “forma” chiusa e significante in sé stessa. La “cultura” come una specie di Fuga bachiana. È riuscita, così, a mettere in luce l’importanza di moltissimi fenomeni di solito ignorati dagli storici, soprattutto quelli riguardanti il “Sacro”, i tabù, l’impurità, l’evitazione delle donne, la “potenza della parola” legata al primato dell’organo sessuale maschile, le differenze nella concezione del tempo fra la religione giudaica, centrata sull’attesa della salvezza e quella cristiana centrata sul divenire…

Tutti i suoi scritti, quindi, libri, saggi, articoli, rispecchiano il risultato di questo metodo e pertanto danno ampio spazio a fenomeni e a fatti di solito passati sotto silenzio: la storia delle donne non come mondo a parte ma come intrinseca al potere maschile, la predicazione popolare e la devozione mariana come importantissimo documento storico, il rapporto fra il Sacro e il Potere negli avvenimenti politici. Comunque Ida Magli è nota in particolare, come forte polemista nei confronti dell’Unione europea. Fin dal 1994 ha sostenuto tesi contrarie all’unificazione europea e ha cercato, inutilmente, di convincere i politici a desistere da quello da lei considerato un progetto fallimentare, foriero della fine della civiltà europea.

Nel 1982 vince il Premio Brancati per la letteratura con il suo libro Gesù di Nazareth. Ha scritto le principali voci di Antropologia culturale per l’Enciclopedia Garzanti di Filosofia e Scienze umane; la voce Sociologia e Religione e la voce Monachesimo cristiano femminile per l’Enciclopedia delle Religioni diretta da Alfonso M. Di Nola ed. Vallecchi; la voce Parentela nel volume Sistematica dell’Enciclopedia Einaudi; la voce Perfezione nel Dizionario enciclopedico degli Istituti di Perfezione; la voce Antropologia culturale e Psichiatria nell’Annuario della Scienza e della Tecnica Mondadori 1980-82. Nel 1976 ha fondato e diretto la Rivista internazionale di studi antropologici sulla donna DWF Donna Woman Femme, ed. Bulzoni; ha fondato e diretto dal 1989 al 1992 la rivista Antropologia culturale AC, ed. Genovese. Ha collaborato per molti anni al quotidiano La Repubblica e al settimanale L’Espresso scrivendo decine di articoli di commento all’attualità politica e sociale con particolare riguardo agli aspetti antropologici. Dal 1994 collabora al quotidiano Il Giornale.

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