Unioni civili in Senato, il Pd chiede un rinvio dopo il dietrofront dei grillini

Si riaccende in Senato il dibattito sulle unioni civili. Dopo il dietrofront del Movimento 5 stelle, ora è il Partito democratico a chiedere un rinvio di qualche giorno per riflettere

Oggi, mercoledì 17 febbraio, si torna a parlare di unioni civili, con il provvedimento che rischia un iter lunghissimo per l’approvazione da parte dell’Aula. E in Senato arriva una nuova richiesta di rinvio dell’esame del ddl Cirinnà. A chiedere la riflessione, questa volta, è proprio il Partito democratico: “Ieri abbiamo registrato un fatto politico nuovo – ha detto il senatore del Pd Luigi Zanda in apertura di seduta – un gruppo che sembrava favorevole a un iter del provvedimento ci ha ripensato. Quindi serve un lavoro di riflessione per riannodare dei fili politici“.

Il cambio di rotta, infatti, è arrivato ieri pomeriggio, quando il Movimento 5 Stelle ha annunciato a sorpresa che non voterà l’emendamento “canguro” del Pd (che blinda l’adozione del figlio del partner e salta i 500 emendamenti ostruzionistici della Lega). La mossa rallenta l’iter della legge. “Il M5S deve assumersi le sue responsabilità – ha aggiunto Zanda – Ha fatto un dietrofront improvviso ed è molto grave per gli effetti che puoò avere sul provvedimento“.

Ora, quindi, resta da capire come i democratici proveranno a superare il problema: accettare uno stralcio della stepchild adoption o insistere con l’emendamento Marcucci (ovvero il cosiddetto “canguro”) cercando in Aula i voti favorevoli? Unica certezza al momento è che Matteo Renzi non sembra averla presa affatto bene, ma che anche all’interno dello stesso Movimento 5 stelle sono in atto delle discussioni. Qualche ora fa, il sindaco di Parma Federico Pizzarotti ha scritto su Twitter: “Ddl Cirinnà, un’occasione persa. ‘A che serve avere le mani pulite se poi si tengono in tasca’. Don Milani, frase che si adatta spesso bene“. E della stessa opinione sembrano essere molti altri grillini. Per sapere cosa accadrà, dunque, bisognerà aspettare ancora qualche ora.

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